La Nuova Sardegna

Grano, la Regione con i produttori «Pronti a difendere la filiera»

di Claudio Zoccheddu
Grano, la Regione con i produttori «Pronti a difendere la filiera»

Una società bolognese si è aggiudicata il bando per lo sfruttamento esclusivo del “senatore Cappelli” L’assessore Caria rassicura i coltivatori: «Battaglia comune, chiamerò in causa il ministero»

07 ottobre 2017
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SASSARI. Il braccio di ferro è iniziato e adesso i coltivatori sardi hanno uno sponsor in più. La Regione si è schierata al fianco di chi teme che le conoscenze sviluppate dopo aver recuperato dall’oblio il grano senatore Cappelli possa essere sfruttato da una società semenziera di Bologna che si è aggiudicata il bando che concede il diritto esclusivo di sfruttamento di questa qualità.

Secondo i produttori sardi, riuniti in un consorzio, la società bolognese avrebbe letteralmente “scippato” l’esclusiva su un prodotto maturato dopo 30 anni di investimenti e fatica. Adesso il caso è arrivato in Regione e la risposta dell’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, era quella che i produttori volevano sentire: «Siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni politiche possibili per difendere la filiera del grano senatore Cappelli, la tradizione e le esperienze trentennali dei nostri agricoltori e trasformatori agroalimentari - spiega l’assessore –. Si tratta di una battaglia che non ha colori in cui coinvolgeremo la Commissione competente in Consiglio regionale, tutta l’aula e i nostri parlamentari». La rete di contatti che forma la linea difensiva allestita dalla Regione comprende anche il Governo: «La prossima settimana contatterò il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per chiedere chiarimenti sull’assegnazione dei nuovi diritti di esclusiva per la commercializzazione e l’uso delle sementi del grano Cappelli. Chiederemo inoltre di valutare tutte le azioni possibili per difendere un marchio di qualità e un know-how professionale che non va assolutamente disperso».

L’esito dell’incontro con i produttori, dunque, è stato registrato come positivo, per quanto decisamente interlocutorio: «È stato un confronto chiaro e propositivo – osservato Caria – in cui mi è stato descritto il quadro della situazione e i passaggi che hanno portato alle criticità di oggi. Con altrettanta franchezza ho spiegato che ci troviamo di fronte a una sfida difficile, dove non lasceremo, tuttavia, niente di intentato anche attraverso una consulenza da seguire attraverso gli uffici legali della Regione»

Anche i produttori sono soddisfatti: «Adesso – aggiungono i membri del consorzio – dobbiamo fare fronte comune per far valere le ragioni di centinaia di lavoratori e famiglie che gravitano attorno a questo comparto». Anche perché si tratta di un comparto in salute che opera su mille ettari di territorio che nelle previsioni degli agricoltori, prima che si aprisse la querelle con la società bolognese, avrebbe dovuto raddoppiare l’estensione dei campi coltivati. Non solo, il senatore Cappelli prodotto nell’isola che copre l’80 per cento del mercato biologico.

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