La Nuova Sardegna

Matteo Renzi: «Cantieri aperti ma lavori ancora lenti Ho chiamato Delrio»

di Alessandro Pirina
Matteo Renzi: «Cantieri aperti ma lavori ancora lenti Ho chiamato Delrio»

Il segretario del Pd ha fatto tappa a Thiesi, Nuoro e Ghilarza Colloquio con i pastori: «Hanno ragione, troppa burocrazia» 

06 dicembre 2017
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INVIATO A GHILARZA. Da più di un mese gira l’Italia in treno, ma in Sardegna Matteo Renzi ha dovuto cambiare programma. Fare il tour dell’isola sui binari sarebbe stato complicato, ma in questo modo non ha potuto rendersi conto dello stato della rete ferroviaria sarda. Ha preso così un mini van, con lui a bordo i ministri Luca Lotti e Claudio De Vincenti. Da Olbia a Cagliari in poco più di 12 ore, con tappe a Thiesi, Nuoro e Ghilarza. Una traversata tra i cantieri della Sassari-Olbia e della 131. Un percorso a ostacoli che non è sfuggito ai suoi occhi. Tanto che in ogni tappa ha pigiato il tasto proprio sulla questione lavori pubblici. «Abbiamo fatto tutto quello che andava fatto trent’anni fa, ma lo abbiamo fatto con il nostro governo. Mentre arrivavo dall’aeroporto di Olbia ho visto molti cantieri, ma bisognerebbe vederne di più e con più operai al lavoro – ha detto Renzi –. Per questo motivo mentre percorrevo la Sassari-Olbia ho chiamato il ministro Delrio. Perché è vero che se questi cantieri si sono potuti aprire è perché ci abbiamo messo i soldi e abbiamo sbloccato opere pubbliche ferme da anni, ma è anche che vero che bisogna accelerare i lavori. I cittadini sardi hanno ragione di lamentarsi». «Colpa degli appalti al ribasso», replicherà a Cagliari Maurizio De Pascale, della Camera di commercio, ma per Renzi la questione cantieri è un mantra. La ripete in tutte le tappe del suo mini tour.

Thiesi. La prima è stata Thiesi, dove l’ex premier ha visitato gli stabilimenti caseari dei Fratelli Pinna. E dove tra l’annuncio dell’avvio della metanizzazione dell’isola e poche parole sul caso banca Etruria, ha voluto porre l’accento sull’agroalimentare. «È importante per tutto il sistema italiano, Sardegna compresa – ha detto Renzi –. E non parlo solo di pecorino romano, io credo che su tutto l’agroalimentare la Sardegna possa crescere molto, ma è necessario fare investimenti». Breve incontro con padre Morittu, che ha lamentato la scarsa attenzione delle istituzioni sul problema droga.

Nuoro. La carovana di Renzi - c’erano anche il segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca, l’assessore Pier Luigi Caria e il consigliere regionale Gavino Manca - si è poi trasferita a Nuoro per una visita al Museo etnografico. Anche qui «per ascoltare», ha tenuto a ribadire il segretario Pd. E, infatti, tra un breve tour nella cultura sarda, i canti dei Tenores di Bitti e due fette di prosciutto di Orgosolo, Renzi ha avuto anche un breve incontro con una delegazione di pastori. «La Regione si è mossa per dare loro una mano in questo annus horribilis – ha poi raccontato l’ex premier –. I soldi ci sono ma non vengono dati. Come per i cantieri il problema è la burocrazia». Ma lui invita anche pastori e produttori «a fare squadra. Il nostro latte ha caratteristiche organolettiche superiori a quello francese, ma i formaggi dei nostri cugini sono molto più conosciuti in tutto il mondo. Non è giusto. Bisogna prendere esempio da quanto hanno fatto i pastori di Bitti con Briatore e Farinetti».

Ghilarza. Da Nuoro di corsa verso Ghilarza per la prima visita di Renzi alla casa di Antonio Gramsci, il fondatore del Pci da cui il suo Pd trae origine. Ad accoglierlo un gruppo di sostenitori, che tra un selfie, una stretta di mano e un paio di libri in omaggio, lo hanno scortato fino al mini van, che poi lo ha portato fino a Cagliari per l’ultima tappa di questo tour isolano. Ma guai a parlare di campagna elettorale. «Oggi sono qui solo per ascoltare», ha ribadito più volte. «Ma ci ha promesso che tornerà a breve», hanno raccontato i giovani del Pd. E con le elezioni alle porte è facile pensare che la promessa verrà mantenuta.

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