La Nuova Sardegna

L’assoluzione di Taras entra nel giudizio

L’assoluzione di Taras entra nel giudizio

Tra gli atti prodotti dalle parti civili nel processo per il duplice omicidio di Nule e Orune c’è anche l’assoluzione disposta dal gup di Nuoro per Alessandro Taras. L’obiettivo è consolidarne la...

16 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





Tra gli atti prodotti dalle parti civili nel processo per il duplice omicidio di Nule e Orune c’è anche l’assoluzione disposta dal gup di Nuoro per Alessandro Taras. L’obiettivo è consolidarne la credibilità. Il giudice per le indagini preliminari, nel corso del rito abbreviato a carico di Taras e di Paolo Enrico Pinna accusati di aver distrutto la Opel Corsa (foto) di Stefano Masala -auto che secondo l’accusa sarebbe stata usata per l’agguato a Gianluca Monni - ha ritenuto Taras innocente. L’allevatore 39enne di Ozieri è un altro dei testimoni chiave nel processo a carico del giovane di Ozieri. Fu lui in un incidente probatorio a rivelare che Cubeddu (la cui posizione rispetto a questo episodio è stata stralciata) gli chiese di aiutarlo a distruggere la vettura per questioni relative all’assicurazione. Sempre secondo l’accusa Taras venne minacciato da Francesco Pinna, zio di Paolo Enrico e di Alberto poco prima del confronto. Minacce che sono costate a Pinna il processo tuttora in corso di fronte alla corte d’Assise di Nuoro. L’episodio riveste un ruolo fondamentale nell’impianto accusatorio: secondo la tesi della Procura Stefano Masala venne attirato in una trappola proprio perché la sua vettura sarebbe servita per mettere a segno l’omicidio dello studente orunese la mattina dell’8 maggio 2015. Stefano scomparve la sera del 7. Di lui si persero le tacce mentre l’automobile venne ritrovata incendiata la notte dell’8 in territorio di Pattada.

In Primo Piano
Trasporti

Aeroitalia, voli in overbooking: è polemica su call center e check-in online

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative