La Nuova Sardegna

Appalto per le protesi, esposti in Procura

Appalto per le protesi, esposti in Procura

Aziende del settore e associazioni dei disabili contro la “Home care solutions”: «Irregolarità e illeciti»

17 febbraio 2018
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ORISTANO. Hanno ingaggiato persino un’agenzia di investigazioni private per trovare elementi a sostegno della loro convinzione: aziende del settore delle protesi e associazioni dei disabili hanno presentato degli esposti alle Procure della Repubblica di mezza Sardegna per denunciare presunte inadempienze da parte della Home Care Solutions, l’azienda di Pontedera, in Toscana, che si è aggiudicata l’appalto quadriennale della Regione Sardegna da 13 milioni di euro per le forniture ortoprotesiche.

Ieri mattina le ragioni della denuncia sono stato illustrate nel corso di una conferenza stampa a Oristano: «Un appalto che fa acqua da tutte le parti», ha detto Salvatore Ruggiu, che è il portavoce della Federazione italiana degli operatori in tecniche protesiche. Con lui c’era anche il presidente della stessa organizzazione, Gianni Moi. La Fioto ha denunciato una lunga serie di presunti disservizi e illeciti di cui si sarebbe resa responsabile la Hom Care Solutions.

Della vicenda la Fioto ha interessato le Procure della Repubblica di Cagliari, Sassari, Oristano e Lanusei con un esposto presentato già nell'estate del 2017 per chiedere accertamenti sulla corretta esecuzione del contratto facendo riferimento a due precise ipotesi di reato: frode in pubbliche forniture e esercizio abusivo della professione di tecnico ortopedico. Cosa hanno segnalato in particolare Ruggiu e Moi? Negli esposti si parla di «tempi di consegna biblici, assenza nelle fasi di consegna del tecnico ortopedico che dovrebbe occuparsi dell'adattamento dell'ausilio e spiegarne l'uso all'utente, consegna di ausili e presidi ortopedici senza imballo e spesso sporchi, mancata sanificazione degli ausili usati e medici prescrittori esclusi dal collaudo obbligatorio».

Irregolarità e illeciti sarebbero stati confermati anche da un’indagine affidata a una società investigativa privata.

«In gioco non c'è soltanto la salute ma anche la dignità degli utenti», hanno ribadito Alfio Desogus e Annamaria Cadeddu, rispettivamente presidenti delle associazioni «Fish» (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e «Charcot-Marie-Tooth» (malattie rare) che riuniscono oltre 50 associazioni di disabili che operano in tutta l'isola.

«L'appalto unico non sta danneggiando solo gli utenti ma anche le aziende sarde del settore, che hanno registrato un crollo dei fatturati pari al 30/40 per cento e cancellato una ventina di posti di lavoro», hanno concluso Ruggiu e Moi lanciando un appello alla Regione, che finora non ha dato alcuna risposta, per la convocazione a breve termine di un tavolo tecnico con tutte le parti interessate.

La Fioto Sardegna era intervenuta di recente per donare un letto a Mattia, il ragazzo di Teulada affetto da una tetraparesi spastica. La famiglia del ragazzo non avrebbe potuto acquistare il letto con il contributo concesso dalla Regione.

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