La Nuova Sardegna

Venti siberiani sulla Sardegna, due giorni di freddo polare

di Claudio Zoccheddu
Venti siberiani sulla Sardegna, due giorni di freddo polare

Temperature in picchiata da fino a mercoledì, ritorna il rischio neve. I sindaci dei comuni montani della Gallura hanno deciso di chiudere le scuole

26 febbraio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Sarà un rapido ma intenso brivido freddissimo. E come ogni sussulto muscolare degno di nota, scorrerà lungo tutta l’isola, anche se la parte più esposta sarà quella orientale e centrale. Dalla Gallura all’Ogliastra passando per la Barbagia e il Gennargentu, con qualche enclave artica localizzata nel Sarrabus-Gerrei. L’ondata di freddo investirà anche il sassarese ma in questo caso le previsioni non sono allarmistiche. Il resto della Sardegna, poi, vivrà qualche giorno di ghiaccio ma le minime non dovrebbero raggiungere medie artiche. Le ore di freddo polare saranno poche, quindi, e saranno concentrate tra la notte di lunedì e la serata di mercoledì, quando le temperature precipiteranno allargando il rischio di precipitazioni nevose anche a quote molto basse con possibili sorprese sulle coste. Subito dopo il colpo di coda dell’inverno, le colonnine di mercurio ritorneranno a salire fino a raggiungere medie più miti.

Arriva la neve. Il responsabile del picco di freddo in rotta di avvicinamento è l’ormai famoso vento siberiano “Buran”, protagonista delle previsioni meteorologiche già da qualche giorno e vero e proprio spauracchio per chi rischia di passare due giorni complicati a causa del freddo. L’evento che ha trasferito nell’isola le temperature della steppa è un affare da meteorologi: quella che ha spinto Buran verso il Mediterraneo è una concatenazione di eventi legati all’innalzamento della temperatura nelle aree artiche che ha mandato in tilt il “vortice polare” e incanalato il Buran verso sud. In termini spiccioli: il vento siberiano porterà la neve nell’isola anche a quote comprese tra i 200 e i 400 metri sul livello del mare. Un aspetto che potrebbe paralizzare la rete viaria, quella locale e quella lunga percorrenza. L’altopiano di Campeda, in questi giorni, potrebbe essere più inospitale del solito per automobilisti e camionisti generalmente preoccupati solo da buche e strettoie.

Chiudono le scuole. Se sulla circolazione insiste un gigantesco punto interrogativo, le scuole della Gallura non hanno atteso l’arrivo di Buran per correre ai ripari. I sindaci di Tempio Pausania, Luras, Calangianus e Bortigiadas hanno deciso di firmare un’ordinanza di chiusura anticipata. La sindaca di Luras, Marisa Careddu, ha anche attivato il Centro operativo comunale, mettendo in stato di allerta i dirigenti dei vari settori e preparando i mezzi per ogni necessità. Considerando l’eccezionalità della perturbazione non è escluso che anche i sindaci del nuorese possano decidere di chiudere le scuole.

Le temperature. Martedì a Sassari il termometro non dovrebbe scendere sotto lo zero, anche se la massima non dovrebbe superare i 3 gradi. Temperature pressoché identiche anche quelle previste a Olbia. A Nuoro, dove il rischio di nevicate è più concreto, il termometro non dovrebbe comunque scendere più di 2 gradi sotto lo zero. E anche nei paesi in quota, come Fonni, le previsioni più preoccupanti assegnano minime di -3 gradi. A Macomer, e quindi all’altezza dei tratti più complicati della 131, lo zero dovrebbe essere il valore più basso ma la neve è comunque prevista. Una volta in Campidano, l’effetto delle perturbazione siberiana dovrebbe essere meno impattante: tra i 2 e i 4 gradi le minime di Oristano e addirittura tra i 6 e gli 8 quelle previste per Cagliari, dove nemmeno il Buran riporterà la neve.

In Primo Piano
Trasporti

Aeroitalia, voli in overbooking: è polemica su call center e check-in online

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative