La Nuova Sardegna

I sardi comprano sul web, in ginocchio le catene di negozi hi-tech

Claudio Zoccheddu
I sardi comprano sul web, in ginocchio le catene di negozi hi-tech

Il sindacato: soffre l'elettronica. Allarme per i dipendenti di Mediaworld di Sassari e Sestu: 100 lavoratori a rischio. In Sardegna ci sono 36 punti vendita dei colossi della tecnologia: reggono meglio quelli che usano il marchio in franchising

26 marzo 2018
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SASSARI. Nel villaggio globale è tutto a portata di mano. Per soddisfare qualsiasi esigenza è sufficiente una connessione internet. Soprattutto quando si tratta di acquistare prodotti tecnologici perché non si devono misurare, le loro caratteristiche sono quasi una ragione di vita per gli appassionati di elettronica e, dettaglio fondamentale, costano meno. Comodità e risparmio hanno però una controindicazione: quello che si compra on line vale un acquisto in meno nei negozi fisici. E se le grandi catene hanno azzerato i piccoli rivenditori, adesso sono i giganti dell'e-commerce a preoccupare i grandi rivenditori. I cinque colossi dell'elettronica di consumo (Mediaworld, Euronics, Unieuro, Trony, Expert) hanno un totale di 36 punti vendita sparsi nell'isola e se alcuni sopravvivono allo strapotere di Amazon altri non se la passano per niente bene.

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