La Nuova Sardegna

Tiscali, dalla Cgil appello alla Regione

Tiscali, dalla Cgil appello alla Regione

Per il sindacato va rivista l’intesa con Fastweb: «No ad accordi al ribasso»

07 ottobre 2018
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CAGLIARI. Cresce con il passare dei giorni la preoccupazione dei lavoratori Tiscali che, insieme a Cgil e Slc, chiedono che l’attuale situazione sia rivalutata e sollecitano una presa di posizione da parte della Regione e di tutte le istituzioni sul territorio con l’obiettivo di presentarsi al ministero con una posizione forte e unitaria. La richiesta è motivata dal fatto che l’accordo sulla vendita delle frequenze Tiscali a Fastweb sottrae all’azienda di Sa Illetta la parte in prospettiva più redditizia a un prezzo decisamente sottostimato rispetto al valore di frequenze simili definito dall’asta nazionale, più alto delle previsioni dello stesso governo. «È inaccettabile che l’azienda venga svalutata in questo modo – si legge in una nota Cgil e Slc – dalla classe politica ci aspettiamo un segnale netto per impedire che venga disperso un patrimonio di competenze costruite in tanti anni».

Sono 650 i lavoratori diretti Tiscali, ai quali si aggiungono i 150 del ramo in affitto a Engineering e un numero cospicuo di lavoratori dell’indotto. E sono solo 35 i lavoratori direttamente impegnati nelle 836 torri legate alle frequenze che vedono salvaguardato con certezza il loro posto di lavoro.

La Cgil aveva espresso sin da subito perplessità sull’operazione con Fastweb perché non sembrava fornire le dovute garanzie e lasciava comunque irrisolto il tema del rilancio di Tiscali tuttora incerto per l’assenza di un serio piano industriale. «La situazione non potrà risolversi con accordi al ribasso se questi rischiano di affossare definitivamente il futuro dell’azienda», avverte la Cgil.

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