La Nuova Sardegna

Cagliari, i progressisti: «Comprare Tuvixeddu coi soldi del Recovery»

Cagliari, i progressisti: «Comprare Tuvixeddu coi soldi del Recovery»

Gli appetiti edilizi sull’area della necropoli continuano a far discutere. E fa discutere, soprattutto, la difficoltà della Regione a rientrare in possesso di 83 milioni dalla impresa Cualbu

21 febbraio 2021
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CAGLIARI. La necropoli di Tuvixeddu e gli appetiti edilizi sull’area continuano a far discutere. E fa discutere, soprattutto, la difficiltà della Regione a rientrare in possesso di 83 milioni dalla impresa Cualbu, così come stabilitò da una sentenza della Corte di Cassazione. Il gruppo dei progressisti in consiglio regionale chiede la discussione urgente sull'interpellanza presentata in Consiglio per capire come rientrare in possesso della somma e chiede che vengano discusse due mozioni presentate dal centrosinistra sull'acquisizione delle aree al patrimonio pubblico attraverso una trattativa coi privati a un prezzo equo e sulla creazione del parco archeologico-paesaggistico regionale. Progetto possibile sfruttando «l’enorme occasione del Recovery plan, con l’Europa che pone la tutela del paesaggio inserito nel territorio tra i capisaldi per la ripartenza economica dopo la pandemia».

Il caso è stato al centro dell’iniziativa “Tuvixeddu. Parco archeologico europeo”, organizzata dai gruppi dei Progressisti in consiglio regionale e nel consiglio comunale di Cagliari, insieme alle associazioni Pasolini, Asquer e Officina del Diritto e dei Diritti. Ai lavori ha partecipato anche Rossella Muroni, deputata e vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera: «È fondamentale parlare di ambiente e modelli sostenibili – ha sottolineato nel suo intervento –. Tuvixeddu è uno di questi, con il lavoro fatto negli anni scorsi e con quello che ancora si può fare. Il progetto di parco regionale può essere esempio per il Piano di ripresa per l'Europa: la tutela del paesaggio non come peso, ma come valore e opportunità straordinaria. Su temi come questo è fondamentale mantenere alta l’attenzione e il dibattito, a tutti i livelli».

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