La Nuova Sardegna

Motociclista morto sulla Cagliari-Pula, indagati 2 funzionari Anas

Motociclista morto sulla Cagliari-Pula, indagati 2 funzionari Anas

La doppia linea continua di mezzeria della statale 195 sarebbe stata manipolata senza autorizzazione

02 marzo 2022
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CAGLIARI. Non c’era la doppia striscia continua a separare la carreggiata della statale 195 Cagliari-Pula ma solo quella tratteggiata e quella mancanza avrebbe contribuito a provocare l’incidente costato la vita al motociclista trentunenne Christian Urru, di Pula, il 6 agosto del 2018. Ne è convinto il pm Emanuele Secci, che ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio stradale il responsabile del compartimento Anas di Cagliari Enrico Atzeni (58 anni) di Serrenti e del capo centro Carmine Ferrara (56) di Assemini, indagati rispettivamente come responsabile del procedimento di collaudo e come direttore dei lavori di ripasso della segnaletica orizzontale commissionati all’impresa Linea sas. Con loro - difesi dagli avvocati Andrea Pogliani e Massimo Madau, andrà all’udienza preliminare, fissata per il 20 giugno, Nicola Napolitano (52 anni) di Pula, difeso da Luca Sannio, che al volante di una Fiat Idea svoltò a sinistra diretto a una stazione di servizio tagliando la strada alla moto Ducati Monster 600, che proveniva dalla direzione opposta. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile nel giudizio, affidando la propria difesa allo Studio 3A-Valore spa, una società specializzata nel risarcimento dei danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Secondo la ricostruzione dell’incidente elaborata dal consulente tecnico della Procura Francesco Marongiu la linea di mezzeria risultava manipolata: qualcuno avrebbe cancellato tratti di vernice bianca usando vernice nera. Questo intervento, seguito da un rapido ripristino da parte dell’Anas dopo l’incidente, stando alla Procura avrebbe indotto il conducente della Fiat Idea a svoltare in direzione del distributore senza neppure fermarsi al centro della carreggiata, una manovra pericolosissima che avrebbe provocato l’impatto con la moto. La trasformazione della doppia striscia continua - secondo la perizia del consulente - sarebbe avvenuta anche altre volte senza l’autorizzazione e il controllo da parte dell’Anas. Una sorta di gestione privata della strada da parte di ignoti, che almeno nel caso al centro del procedimento penale avrebbe provocato un incidente mortale.

Il motociclista finì sul parabrezza del mezzo, per poi finire sbalzato sull’asfalto, morendo sul colpo. (m.l)

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