La Nuova Sardegna

Medici di base

Doria: «Meno burocrazia più incentivi e più dignità»

Doria: «Meno burocrazia più incentivi e più dignità»

Mercoledì comincia la trattativa per l’Accordo integrativo

05 marzo 2023
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Tramatza Di fronte non ci sono i sindacati, quelli con i quali si ritrova intorno a un tavolo per poi decidere il futuro dei medici di medicina generale. Davanti all’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria c’è un comitato spontaneo che ha raccolto centinaia di adesioni, e che è lì per descrivere disagi, problemi, e per proporre soluzioni. Il tutto con grande spontaneità, senza filtri. La base. Nella sala si respira anzi un certo fastidio nei confronti delle sigle sindacali, proprio perché i medici si sentono messi da parte in questi vent’anni di rivendicazioni. Categoria sottopagata, con gli stipendi tra i più bassi d’Europa, e spremuta sino al midollo durante i due anni di pandemia. «Da assessore e da medico ho voluto partecipare a questo importante incontro – dice Carlo Doria – Molte delle istanze sono condivisibili, altre necessitano di trovare un inquadramento nell’Accordo collettivo nazionale (Acn). Contiamo che buona parte delle richieste possano trovare risposte anche attraverso il nuovo Accordo integrativo regionale (Air) il cui tavolo di contrattazione aprirà i lavori il 15 marzo con le sigle sindacali. La Regione ha messo in campo risorse importanti, parliamo di 50 milioni per tre anni, e intendiamo accelerare per rispondere alle necessità dei cittadini e alle aspettative degli operatori». Il primo confronto con i sindacati, a dire il vero, non è andato come l’assessore sperava: «Avevo proposto di innalzare il massimale dei pazienti da 1 a 1000 sino a 1 a 1200, per i centri con più di 16mila abitanti. Questa operazione avrebbe consentito di liberare una serie di medici di base, da destinare poi nelle zone disagiate, che tradizionalmente restano scoperte. Il tutto prevedendo degli adeguati incentivi per prendere servizio in queste aree. Purtroppo il sindacato maggioritario non ha voluto sottoscrivere l’accordo».

Invece per quando riguarda la sburocratizzazione richiesta dai medici, i margini di manovra sono più svelti: «Già ai primi di gennaio ho dato indicazione alle Asl di istituire presso tutti i distretti della Sardegna un ufficio di semplificazione amministrativa, per la dematerializzazione di tutte le procedure e per scomporle tra la parte di competenza del medico, quella anagrafica, le diagnosi e le impostazioni terapeutiche, e la parte di burocrazia vera e propria pertinente agli uffici amministrativi, permettendo così ai medici di occuparsi di cure e sanità. Inoltre in un ottica di semplificazione, nel Collegato che andrà in discussione in aula abbiamo previsto l’eliminazione del certificato medico per il ritorno a scuola, come già accade in altre regioni».

Sulla carenza dei medici, e sul gap tra quelli che vanno in pensione e il mancato ricambio generazionale, secondo Doria l’emorragia potrebbe essere tamponata: «Nel collegato alla Finanziaria abbiamo previsto un aumento delle borse di studio per le scuole di medicina generale, equiparandole alle scuole di specializzazione e con un’integrazione rispetto alle borse di studio nazionali. La professione del medico deve però tornare a essere più appetibile e per questo serve un intervento sul piano nazionale: oggi i medici italiani, assieme ai portoghesi, greci e bulgari, sono quelli con gli stipendi più bassi». (lu.so.)
 

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