La Nuova Sardegna

Lettera al direttore

Carlo Doria: «E' fondamentale difendere il valore della professione medica»

di Carlo Doria
Carlo Doria: «E' fondamentale difendere il valore della professione medica»

Intervento dell'assessore regionale alla Sanità a commento del servizio pubblicato sulla Nuova Sardegna su un tema legato alla medicina in ambito privato: «Penso che si possa decidere di guadagnare meno se si ha a cuore il bene comune»

28 ottobre 2023
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Gentile Direttore chiedo di intervenire nella mia duplice veste di medico e di Assessore Regionale alla Sanità della Sardegna per fare delle considerazioni circa l’argomento trattato nell’articolo comparso sul quotidiano da Lei diretto e intitolato “L'anestesia? Lavori a gettone e diventa un enorme business”.Ho letto con particolare attenzione l’intervista al collega sardo anestesista che ha varcato il Tirreno per svolgere la sua attività in Lombardia lasciando l’ospedale pubblico per metter su un’impresa economica sanitaria privata.

La scelta di questa dizione circa il lavoro che il collega ha intrapreso e che volutamente non ho definito professione medica specialistica, non è stata occasionale ma voluta per sottolineare il solco tra chi svolge la professione medica come una missione nei confronti dei pazienti e chi la considera una fonte di reddito.

Ho sempre pensato che si possa decidere di guadagnare di meno se si ha a cuore il bene comune della propria terra e nel caso specifico la salute dei propri concittadini. Questo non vuol dire che si debba accettare di lavorare sotto pagati in condizioni di elevato stress lavorativo ma anzi deve essere uno stimolo per lottare in tutte le sedi perché venga riconosciuta, anche nella sanità pubblica, la dignità della giusta remunerazione per tutto il personale sanitario italiano oggi fra i più sottopagati in Europa così come reputo corretta una differente “pesatura” valorizzando specialità più “stressanti” come anestesia-rianimazione e medicina d’urgenza che sono gravate da pesanti guardie, turni, reperibilità e stress-correlato.

I medici a gettone rappresentano un vulnus pericolosissimo per il sistema sanitario nazionale che sta cercando le modalità per arginarlo in quanto destabilizzante per il sistema che vede l’aumento delle fughe dal pubblico all’origine di molti disservizi.

Sono sempre stato un difensore del sistema sanitario pubblico italiano, apprezzato nel mondo per il suo aspetto universalistico, ed oggi più che mai è necessario difenderlo attraverso maggiori investimenti nazionali per ridare dignità al lavoro di centinaia di migliaia di dipendenti che tutti i giorni con abnegazione combattono per garantire il diritto alla salute dei cittadini nonché disincentivare gli inviti alle “fughe” presenti nei messaggi non tanto subliminali dell’articolo pubblicato oggetto delle mie riflessioni.
 

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