La Nuova Sardegna

Elezioni regionali 2024
Verso il voto

Elezioni regionali, va in scena il primo confronto pubblico tra i quattro candidati presidenti

di Umberto Aime

	I candidati governatori nello studio Rai di Cagliari, la giornalista è Maria Spigonardo 
I candidati governatori nello studio Rai di Cagliari, la giornalista è Maria Spigonardo 

Il faccia a faccia è stato registrato negli studi di Rai Sardegna-Tgr e condotto dalla giornalista Maria Spigonardo. Le regole del dibattito hanno impedito che si alzassero i toni, al netto di qualche stoccata

01 febbraio 2024
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Cagliari Quattro domande, due minuti di tempo ciascuno per rispondere: è andato in scena il primo confronto pubblico tra i quattro candidati alla presidenza della Regione: Alessandra Todde per il centrosinistra-Campo largo, Renato Soru, Coalizione sarda, Paolo Truzzu, centrodestra e Lucia Chessa per Sardigna R-esiste. Il faccia a faccia è stato registrato negli studi di Rai Sardegna-Tgr e condotto dalla giornalista Maria Spigonardo. Forse anche a causa delle regole del dibattito, il confronto è stato tutt’altro che acceso, al netto di qualche stoccata, mentre in queste ultime settimane i candidati non hanno perso certo occasione per attaccarsi seppure a distanza.

Tre i temi i proposti: trasporti, sanità ed energia. La prima domanda però è stata sul perché siano scesi in campo: «Siamo davanti a un bivio _ ha detto Alessandra Todde _ da una parte abbiamo il disastro e la Sardegna in decadenza, dall'altra una proposta di cambiamento che arriva dalla coalizione di centrosinistra, nata nell’Isola, e che si è costruita partendo dalla fiducia reciproca. Ogni forza politica ha dovuto lavorare duramente per superare diffidenze e rigidità reciproche, per arrivare a una candidatura condivisa, la mia, e presentarsi alle elezioni con un programma unitario». Poi è stata la volta di Renato Soru: «La Sardegna merita molto più di una scelta forzata tra la destra e il massimalismo e populismo del M5s. Entrambe sono state imposte da Roma».

Paolo Truzzu ha sottolineato di essere sceso in campo «perché i leader sardi del centrodestra mi hanno proposto di guidare la coalizione. Ho accettato esclusivamente perché il mio mandato di sindaco era sostanzialmente giunto al termine e quindi non avrei tradito i cagliaritani». Lucia Chessa ha evidenziato: «Offriamo ai sardi un'alternativa credibile, nonostante una legge elettorale vergognosa che impedisce lo sviluppo delle minoranze».

Su trasporti e continuità territoriale Todde propone «un modello misto che nei mesi di alta stagione sia con il libero mercato e con il supporto pubblico nei periodi di spalla». Per Soru «si deve partire dalle norme europee, che sono chiare e note sin dal 2008, ma cui si può derogare per garantire il diritto alla mobilità dei sardi». Per Truzzu la soluzione passa per il governo nazionale: «Dopo 15 anni questo sistema mostra le sue crepe, è necessario un intervento per ripensarla. A Bruxelles dovremo trattare con l'Europa e il governo Meloni sarà al fianco della Sardegna». Punta invece sulla continuità interna Chessa: «Le strade in Sardegna sono in condizioni pessime».

Su sanità ed energia sono stati molti i punti in comune tra i candidati, con qualche distinguo per l'outsider Chessa. Todde, Soru e Truzzu hanno ribadito che non hanno in mente una nuova riforma sanitaria ma sviluppare la medicina territoriale e intervenire sul reclutamento di medici e infermieri. Per Chessa, invece, «serve una riforma radicale dopo le due disastrose fatte dalle passate giunte di centrosinistra e centrodestra».

L'energia è stato invece campo di battaglia tra Todde e Soru, il punto in comune è l’Agenzia per l'energia. Per Truzzu resta «fondamentale il metano in via transitoria», mentre Chessa è convinta che «senza le proteste dei comitati spontanei territoriali la speculazione scatenatasi sulle rinnovabili oggi non sarebbe finita all'attenzione della politica regionale».

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