La Nuova Sardegna

L'appello

Emergenza idrica, Toni Stangoni: «Situazione grave, serve una strategia a lungo termine»

di Andrea Massidda
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Parla il presidente del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna: rispetto a gennaio del 2023 nell’invaso 
del Lerno si registrano cinque milioni di metri cubi d’acqua in meno

16 febbraio 2024
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Sassari L’emergenza idrica non va affrontata soltanto con nuove dighe e ulteriori bacini di accumulo. Ma anche (anzi: soprattutto) con l’ammodernamento delle linee di distribuzione idrica, così da evitare il più possibile la dispersione dell’acqua. È l’appello che Toni Stangoni, presidente del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, lancia al futuro presidente della Regione, di qualunque colore politico sia, specificando come con questi chiari di luna – i bollettini meteorologici continuano ad annunciare precipitazioni zero – risulti quanto mai necessario intervenire con azioni strutturali importanti frutto di una strategia a lungo termine. E come, nella peggiore delle ipotesi, si debbano prevedere per l’immediato aiuti che consentano alle aziende agricole di sanare perdite importanti o addirittura di mancato raccolto dovute proprio alla siccità e ai cambiamenti climatici che stanno stravolgendo l’alternanza sulla quale s’impostano i sistemi produttivi.

Stangoni porta esempi concreti: «Rispetto a gennaio del 2023 – spiega – nell’invaso del Lerno ora si registrano circa cinque milioni di metri cubi d’acqua in meno». Per l’esattezza, il bacino che alimenta la piana di Chilivani (70,5 mila ettari di campi in una delle zone a maggiore vocazione produttiva della Sardegna) al 31 gennaio 2024 conteneva soltanto 14,5 milioni metri cubi, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso la quota totale toccava i 19 milioni. Discorso simile per il bacino che alimenta la bassa valle del Coghinas che si trova invece al 33,5 per cento della potenziale capienza con 74 milioni di metri cubi d’acqua, quando l’anno scorso, sempre nello stesso periodo, conteneva esattamente il doppio delle scorte.

«È chiaro che ci troviamo in una situazione di emergenza – continua il presidente del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna – e con la grande incognita delle precipitazioni è difficile portare avanti una programmazione che risponda al meglio alle esigenze delle aziende. Del resto – precisa Stangoni – sono proprio loro che per prime chiedono come sarà impostata la campagna irrigua, anche per poter da subito avviare le lavorazioni dei terreni e fare gli investimenti necessari, non fosse altro perché questo è il tempo della programmazione di tutta l’annata irrigua in base alle scorte che vengono comunicate dalle stesse autorità regionali. Ed è qua che la politica deve fare la sua parte».

Stangoni ribadisce quanto sia importante rinnovare le linee di distribuzione. «Ancora si assiste a uno spreco che non possiamo più permetterci a fronte di un clima spesso siccitoso – dice –, servono azioni che ci eviti di dover rincorrere emergenze continue ed eventuali mancate produzioni con la conseguenza di diventare meno competitivi e maggiormente soggetti alla importazione di materie prime per la nostra economia alimentare». E ancora: «Nel breve periodo – conclude presidente Stangoni – è chiaro che le aziende non possano far fronte da sole agli alti e bassi degli andamenti meteorologici, occorre quindi che da parte della politica ci sia ascolto e laddove è necessario si intervenga con gli aiuti».
 

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