La Nuova Sardegna

L’allarme

Episodi in crescita costante, Sardegna nella top ten per numero di attacchi agli amministratori

di Serena Lullia
Episodi in crescita costante, Sardegna nella top ten per numero di attacchi agli amministratori

I casi denunciati nel 2020 sono stati 31, scesi a 25 nel 2021. Risaliti a 32 nel 2022, 28 nei primi 9 mesi 2023

07 marzo 2024
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Sassari Atti premeditati contro servitori dello Stato, contro chi ogni giorno lavora per il benessere e la sicurezza delle comunità. Azioni che mirano a intimidire, a silenziare, a erodere le fondamenta della convivenza civile. Sindaci, vice sindaci e assessori sono i più colpiti, con un trend che in Sardegna si mantiene costante. Come dimostrano i numeri del “Report sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali” del Ministero dell’Interno – Dipartimento di pubblica sicurezza. 31 in totale nel 2020, 25 nel 2021, 32 nel 2022. Sono invece 28 le azioni a danno di amministratori registrate nei primi nove mesi del 2023, in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato che nella classifica delle dieci regioni d’Italia in cui si sono registrati più atti intimidatori nei confronti di sindaci e assessori fa schizzare la Sardegna all’ottavo posto. Prima la Campania, con 49 eventi, seguita da Lombardia Sicilia, Calabria e Puglia. Dopo la Sardegna, il Piemonte e il Veneto.

Il report del ministero, concentrandosi sui primi nove mesi del 2023, analizza anche l’incidenza del numero di intimidazioni in rapporto alla popolazione. Su un totale di 416 casi, la media nazionale è di 0,69 episodi ogni 100 mila abitanti. E anche in questo caso la Sardegna è tra le prime cinque. Prima la Calabria (42 casi pari a 2,16 per 100 mila), la Sardegna (28 casi uguali a 1,71 per 100 mila), l’Abruzzo (17 casi pari a 1,30 per 100 mila), la Basilicata (6 casi uguale a 1,07 per 100 mila) e la Puglia (38 casi pari a 0,94 per 100 mila). Tra gli amministratori locali sardi, a essere maggiormente nel mirino sono i sindaci: 16 sul totale di 28 intimidazioni; 5 consiglieri comunali, 5 assessori, due consiglieri di altri enti locali.

Basta poi sfogliare le cronache degli ultimi 14 mesi per trovare alcuni dei gravi episodi che il report del ministero indica in numeri. A Oniferi, comune in provincia di Nuoro, lo scorso mese, il sindaco Davide Muledda ha visto le proprie auto personali distrutte. Un destino simile ha colpito Domenico Gallus, il primo cittadino di Paulilatino, nell’oristanese, con colpi di pistola contro la sua abitazione a una settimana dalle elezioni regionali. Anche le forze dell'ordine non sono state risparmiate: nel mese di gennaio, a Laconi, sempre in provincia di Oristano, è stata presa di mira l’auto dell’agente di polizia locale Lorena Mamia. Squarciate le gomme, sfondata la capotta e la mano ignota ha tentato anche di dare fuoco alla macchina della vigilessa.

Non meno allarmanti le minacce ricevute a gennaio dalla consigliera comunale di Burgos, Silvana Pisanu. In una busta le sono stati inviati dei bossoli. Nel mese di febbraio dello scorso anno a Bono, comune del Goceano, l’automobile del sindaco Michele Solinas è stata distrutta da un incendio. E ancora Desulo, nel Nuorese, lo scorso anno tra marzo e aprile, ha vissuto dei momenti bui. Prima il vice sindaco Sebastiano Maccioni ha ricevuto una lettera anonima con minacce di morte. Poi sui muri della chiesa di San Sebastiano e del cimitero del paese sono comparse minacce nei confronti dei carabinieri della stazione di Desulo indicanti grado, nome e cognome dei militari. E infine il sindaco, Giancristian Melis, è stato vittima di un’intimidazione. Davanti al portone della sua casa è stato posizionato un ordigno, una bomba carta potenziata con mezzo chilo di esplosivo che avrebbe potuto fare danni. Sempre ad aprile dello scorso anno il sindaco di Mogoro, comune in provincia di Oristano, Donato Cau, era stato vittima di un attentato. La sua auto era stata data alle fiamme. In tutti i casi la reazione è stata fortissima: grande solidarietà nei confronti delle vittime, da parte della popolazione e dalle istituzioni di tutta l’isola, manifestazioni di affetto e sostegno. Fondamentale continuare a promuovere la consapevolezza e l'impegno civico, per contrastare la cultura dell'intimidazione e riaffermare i valori di rispetto, legalità e dialogo che devono guidare la società.

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