La Nuova Sardegna

Emergenza

Siccità, la disperazione dei sindaci: «Mancano le autobotti e nessuno ci dà risposte»

di Sergio Secci
Siccità, la disperazione dei sindaci: «Mancano le autobotti e nessuno ci dà risposte»

Appello da Posada e Siniscola: «Serve la protezione civile»

25 maggio 2024
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Siniscola Due giorni di pioggia a singhiozzo non sono di certo bastati per invertire la tendenza nell’invaso del Maccheronis. L’acqua scesa dal cielo della Baronia è insignificante, mentre quella che esce dai rubinetti comincia a essere molta di più. Arrivano i primi turisti, si riaprono le seconde case e i consumi si impennano.

La decisione del comitato istituzionale dell’autorità di bacino di chiudere tutte le diramazioni che non alimentano gli impianti di potabilizzazione gestiti da Abbanoa lascia letteralmente senza parole i sindaci del territorio che si trovano a fronteggiare le proteste di agricoltori e allevatori senza al momento poter garantire alcun supporto. Aziende e case sparse dai prossimi giorni dovranno essere approvvigionate con le autobotti sempre che si trovino in numero sufficiente ed è proprio questo è solo il primo dei problemi.

«Al momento siamo riusciti a trovare una sola autobotte – spiega il primo cittadino di Posada, Salvatore Ruiu –. Ci è stato detto che ci sarà acqua solo sino a luglio e siamo davvero disperati perché non sappiamo come fronteggiare questa emergenza se non ci verrà incontro la Protezione civile». E poi un appello: «Chiediamo un incontro urgente con la Regione per trovare delle soluzioni per alleviare i disagi sia di chi vive nelle campagne sia di quelle strutture turistiche che non sono allacciate al potabilizzatore».

Dal Comune di Siniscola, gli fa eco il collega Gianluigi Farris. «Con la sorgente di Frunch’e oche ai minimi storici e la diga vuota siamo davvero in una situazione critica – dice il primo cittadino –. Siamo consapevoli ma l’emergenza va fronteggiata subito per scongiurare situazioni ancora peggiori a livello sociale ed economico. La nostra economia, così come quella dei paesi vicini, è basata principalmente sul turismo e sull’agropastorale, non possiamo permetterci di morire oltre che di sete anche di fame, senza considerare poi le problematiche legate all’igiene pubblica».

Nell’isola dell’acqua che scorre nelle condotte se ne perde oltre la metà. E anche a Siniscola non sono purtroppo immuni dal problema. «Il primo passo potrebbe essere quello di ridurre gli sprechi e riparare con interventi tempestivi le innumerevoli perdite che vedono quantitativi ingenti di acqua disperdersi nel terreno – riprende il sindaco di Siniscola – ma abbiamo necessità di referenti che ci diano risposte perché a noi si rivolgono le persone disperate per ciò che potrebbe accadere a causa della mancanza di questo bene prezioso. Il nostro territorio ha una forte presenza di acqua nel sottosuolo per lo studio delle quali in passato sono stati investiti dei soldi (Conca e Locoli) ed è inutile dire che da diversi anni ci sono le risorse per innalzare il sovralzo della diga di Maccheronis e non sono stati ancora appaltati i lavori».


 

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