La Nuova Sardegna

Sotto i riflettori

Graziano Mesina guest star fra interviste tv, cene vip e serate smeraldine in discoteca

di Ilenia Mura
Graziano Mesina guest star fra interviste tv, cene vip e serate smeraldine in discoteca

Negli anni della libertà, ecco come si trasforma la vita dell’ex primula rossa del banditismo sardo

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Sassari Graziano Mesina superstar lo incontravi anche allo stadio Sant’Elia dove andava, in tribuna, per tifare il Cagliari. È negli anni di libertà, dopo la grazia concessa nel 2004 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che l’ex primula rossa del Supramonte prende confidenza con il mondo patinato dello spettacolo e delle discoteche, concedendosi a comparsate, interviste, pranzi e cene fra vip, che si consumano soprattutto nei luoghi a lui più familiari. Dal carcere di Voghera al Billionaire. Da Orgosolo alla Cavalcata sarda, in tribuna d’onore. Dai banchetti fra le campagne del Nuorese, alle luci della ribalta dell’Isola dei famosi. Grazianeddu diventa in poco tempo uno degli uomini più corteggiati d’Italia. Fra chi lo ossequia, al telefono: personaggi televisivi, politici, grossi imprenditori. Le due facce di Mesina. Da una parte il criminale, l’ex ergastolano che in quel periodo impartisce ordini e lancia minacce di morte. Dall’altra l’uomo che ammalia, a tal punto da comparire al Tg1 in una doppia intervista con il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. «Dicono che i latitanti debbano stare attenti a tre effe: femmine, feste e fontane», lancia la battuta il giornalista. Il faccione di Mesina compare in primo piano, gli brillano gli occhi, abbozza un mezzo sorriso, quasi a ricordare le rocambolesche evasioni messe a segno per incontrare le giovani amanti.

Graziano che diventa guida turistica, Graziano (Mesina vero sardo G, come cantava il gruppo rap Sa Raza). Icona rap, protagonista di canzoni e videoclip, nel 2011 il fascino di Grazianeddu conquista la fotografa Isabella Balena che lo chiama per proporgli un servizio fotografico su Liberation. «Diecimila euro o non si fa niente», avrebbe risposto lui. Quando la professionista rimane basita, lui le ricorda i tempi delle interviste da cento milioni di lire. Nessuna leggenda, pura realtà. La vita di Mesina che non ti aspetti, compare fra le migliaia di pagine di intercettazioni dell’ultima inchiesta della Dda del 2013 che lo riporta in carcere.

Comunicatore, guida turistica sui social media. La sua voce diventa una presenza costante degli schermi. Nel 2011 Emilio Fede chiede aiuto per una ragazza di Tempio Pausania, alle prese con qualche guaio giudiziario. Stesso anno, la giornalista Barbara Carfagna del Tg1 lo vorrebbe protagonista di un nuovo programma, mentre un imprenditore di peso lo informa sulle date in cui sarà al Cala di Volpe e al Billionaire per proporgli «nuovi affari». Perfino Massimiliano Allegri cerca un contatto per incontrarlo al Forte Village di Santa Margherita di Pula, a oltre 200 chilometri dalla sua Orgosolo. Nel 2010, a Oliena, Grazianeddu è in giuria per il concorso di Miss Mondo. A maggio 2012, chi invita il personaggio diventato mito, è il sindaco di Sassari, tanto da riservargli un posto d’onore in tribuna per la Cavalcata sarda.

Dai palchi delle grandi manifestazioni isolane alla settima edizione dell’Isola dei famosi, dove l’ex bandito, per un pelo, non diventa naufrago. Eppure le trattative per ingaggiare l’uomo audience del momento sono serrate. Le notizie della sua partenza fanno il giro di programmi radio e talk sulle tv, fino ad approdare in Parlamento, dove due interrogazioni fanno, invece, naufragare l’ingaggio, forse solo ipotizzato, da parte dei vertici Magnolia, società madre del reality show in onda su Raidue, con l’allora conduttrice Simona Ventura. A confermare la trattativa in corso per la sua partecipazione al programma, la ribalta mediatica di quelle settimane. I periodici Oggi e Diva e Donna stendono tappeti per una intervista. Il re del Supramonte non nasconde di essere stato contattato per trasferirsi sull’isola. Al settimanale di Silvana Giacobini spiega di aver già «pagato per le mie colpe. Non bastano i quaranta anni e sei mesi di galera che ho scontato? Oggi, in Italia, c'è gente che si è macchiata di orrendi delitti e dopo qualche anno di carcere, puntualmente, appare in televisione. La mia è invece soltanto la storia di un povero Cristo, che da giovane ha imboccato una strada sbagliata, in una terra selvaggia e abbandonata da tutti».

«Perché non potrei partecipare a un reality?», sbotta Mesina: «Mi è stato proposto e ho accettato». A ruota libera, in quei giorni, racconta i suoi trascorsi da bandito galantuomo e le proposte ricevute da editori di spicco come Giangiacomo Feltrinelli. Mentre nasce per lui un comitato spontaneo: «Vogliamo Graziano sull’isola». «I parlamentari che si indignano, sanno che sarei diventato ricco se avessi accettato le proposte che sono venuti a farmi per fare attentati, infiltrare provocatori in assemblee studentesche e manifestazioni sindacali? L’obiettivo – rivela Mesina in quei giorni – era portare l’Italia alla guerra civile per dare il potere ai militari. Dissi di no e mandai messaggi ad altri latitanti per non accettare».

Parole, vanti, racconti, mai verificati e riscontrati nei fatti. Da uomo libero prova a indossare le vesti di guida turistica. Il suo sogno si spezza con l’ultimo arresto e il rientro in carcere.

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