Decadenza Todde, la revoca di Fercia finisce in Parlamento
Interrogazione di alcuni deputati del centrodestra, Pittalis (Fi): «Grave togliere l’incarico al legale»
Cagliari Arriva in Parlamento la polemica sulla revoca dall'incarico di Riccardo Fercia, docente universitario, legale del collegio regionale di garanzia elettorale da parte del presidente dello stesso collegio il presidente facente funzioni della corte d'Appello Massimo Poddighe. In una interrogazione diversi deputati del centro-destra, prima firmatario Pietro Pittalis (FI), a cui seguono le firme dei compagni di partito Calederone, Costa e Bellomo e dei parlamentari sardi Mura, Lampis, Polo e Deidda (Fdi) e Giagoni Lega, definiscono «di straordinaria ed inaudita gravità l’aver privato, del tutto immotivatamente» il collegio regionale «della necessaria difesa tecnica. Come è dato evincere dagli scritti difensivi, l’attività del Prof. Avv. Fercia si è limitata a tutelare, sotto il profilo giuridico e fattuale, la legittimità del provvedimento impugnato, a meno che, con la revoca del mandato difensivo, non si sia inteso interferire sull’iter dei contenziosi in corso, in spregio ed in violazione dei principi di terzietà, indipendenza ed imparzialità dell’ordine giudiziario».
I deputati poi scrivono nell’interrogazione che appare «evidente il conflitto di interessi riguardante il Presidente Poddighe, il quale, secondo quanto è dato sapere dagli esposti del Prof. Avv. Fercia, risulterebbe essere il marito convivente della dott.ssa Marcella Marchioni, nominata dalla Giunta, presieduta dalla ricorrente presidente Todde, a Direttore generale dei servizi finanziari della Regione e, lo scorso 10 marzo, nominata altresì ad interim segretario generale della Regione». Per questi motivo i parlamentari chiedono di conoscere quali iniziative il ministro intenda assumere, anche tramite l’attivazione dei propri poteri ispettivi, per «accertare eventuali responsabilità disciplinari a carico del presidente della Corte d’Appello di Cagliari nella vicenda descritta in premessa, a tutela della autonomia ed indipendenza della magistratura».