Da Brighton faranno ritorno a Cabras i “gioielli” sottratti tra il 1861 e il 1874
Dopo l’accordo siglato dalla Fondazione Mont’e Prama nei mesi scorsi si attende soltanto la data ufficiale
Cabras Mentre sta per partire il confronto diplomatico per riavere gli ori di Tharros custoditi al British Museum di Londra, nei giorni scorsi è arrivata la buona notizia: rientreranno dall’Inghilterra numerosi reperti che saranno ospitati dal Museo Marongiu di Cabras.
«Il Museo di Brighton ha già fatto una delibera per la restituzione – precisa il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni –. La nostra istituzione è stata autorizzata a stilare il protocollo di intesa, per cui resta solo da stabilire la data nella quale ci sarà la trasferta in Inghilterra per le firme. Il personale del ministero visionerà il materiale e darà le prescrizioni sulle modalità di trasporto».
Aggiunge l’archeologa Ilaria Orri: «È essenziale sottolineare la sensibilità del Museo di Brighton nel riconoscere il valore dei beni culturali per il proprio territorio. Attraverso i reperti che rientreranno si restituisce consapevolezza alla nostra comunità e possiamo narrare momenti cruciali. In particolare il periodo in cui Tharros divenne un vitale snodo commerciale del Mediterraneo Occidentale. Nella metà dell’Ottocento ci furono gli scavi delle necropoli e la scoperta di preziosi corredi come gli ori che ne accrebbero la fama; i lavori proseguirono nel secolo successivo con la messa in luce del centro urbano».
I reperti custoditi nel Museo di Brighton, come spiega il curatore Dan Robertson, furono donati da James White, un membro del Parlamento inglese, ma non si sa come entrarono in suo possesso.
«Siamo entusiasti di avere l’opportunità di esporre questi oggetti nel museo civico di Cabras, mostrando il contesto delle antiche fasi di Tharros – conclude l’archeologa –. È un debito che abbiamo verso gli studiosi e i nostri visitatori. Ringraziamo il museo per aver restituito un pezzo di storia cruciale della nostra identità».
Gli occhi ora sono puntati proprio su Londra. «Abbiamo fatto identica richiesta anche al British Museum, che ha la collezione più importante di reperti di Tharros – dice Anthony Muroni –. C’è disponibilità a un confronto, anche perché si era discusso di fare a Londra un’esposizione dei Giganti di Mont’e Prama. Per un problema interno del museo londinese, la trattativa è al momento sospesa». (p.camedda)