Il titolare del “Gentedimare”: «Travolto da telefonate e insulti dopo l’appello per l’aiuto cuoco»
Il ristoratore aveva lanciato un appello: «Offro 3mila euro al mese ma non lo trovo». Ripreso da giornali e tv, ha trovato i lavoratori che cercava ma anche attacchi social
Golfo Aranci Due settimane fa aveva lanciato un appello che sapeva tanto di rabbia e disperazione: «Per avere un aiuto cuoco siamo pronti a pagare anche tremila euro al mese, ma non troviamo nessuno». Il paradosso esatto della ristorazione d’estate in Sardegna: una specie di armata Brancaleone con soli generali e niente truppa, camerieri, aiutanti, lavapiatti e via scomparendo. E lui, Gianluca Fasolino, titolare insieme al fratello Antonio di uno dei più conosciuti ristoranti del nord Sardegna, il “Gentedimare” a Golfo Aranci, per tutto luglio è diventato il simbolo del malessere di un’intera categoria. Alla fine, come per incanto, il gran parlare ha prodotto l’aiuto cuoco tanto atteso, anzi due, e le cucine del ristorante, frequentatissimo dai vip in vacanza nell’isola, ora marciano a pieno regime.
Al “Gentedimare” è ritornato il sereno, insomma, ma il conto da pagare è stato piuttosto salato. Le polemiche bruciano e le accuse sui social fanno male. Fasolino, non si è scomposto più di tanto di fronte alle polemiche innescate dall’annuncio rilanciato sulle pagine della Nuova. Ha stretto i denti e si è rimboccato le maniche in cucina, sino a quando ha trovato quello che cercava. «Non un aiuto cuoco, addirittura due – dice – li paghiamo quello che abbiamo promesso, ma adesso il personale del ristorante è al completo. Tra tutte le persone che ci hanno scritto o si sono presentate da noi dopo quell’offerta che ha fatto tanto scalpore ci sono diversi profili interessanti che conserveremo con cura perché ci saranno utili la prossima stagione».
Resta il fatto che per una quindicina di giorni, esattamente dalla pubblicazione dell’annuncio choc per la ricerca dell’aiuto cuoco (ripresa da tutti i media, anche nazionali) i telefoni del ristorante hanno squillato ininterrottamente al punto da costringere i titolari a spegnere gli apparecchi. Anche peggio la situazione sui vari social, dove l’offerta di lavoro ha scatenato ondate di commenti al limite del codice penale. Insomma, due settimane d’inferno.
«Il mondo dei social è così, ma io neanche leggo i commenti figuriamoci se rispondo a quelli più aggressivi – precisa serafico Gianluca Fasolino –. La realtà è che per settimane abbiamo cercato una figura professionale e non riuscivamo a trovarla neanche offrendo un alto compenso. Come si lavora al “Gentedimare” è davanti agli occhi di tutti: in piena stagione turistica, per due mesi, il nostro ristorante lavora sette giorni su sette, soltanto a cena, ma questo non significa che i dipendenti non abbiano il loro turno di riposo, anzi. Nei mesi di spalla, invece, quando il ristorante lavora anche a pranzo, chiudiamo un giorno alla settimana ed è il riposo per tutti. Si lavora tanto, ma non vengono mai meno i diritti dei lavoratori, a cominciare dalla giusta retribuzione». «La verità è che dobbiamo ringraziare il gran parlare, anche a livello nazionale, che si è fatto su questa storia – continua il ristoratore di Golfo Aranci – perché ha contribuito a porre all’attenzione una difficoltà reale della nostra categoria da qualche anno a questa parte. Accendendo i riflettori abbiamo risolto il nostro problema e abbiamo anche raccolto interessanti profili professionali che ci potranno servire in futuro. Le polemiche, invece, non ci riguardano».
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