Incendio a Villasimius, i bagnanti in trappola tra le fiamme e il mare: esplosioni, urla e sirene
I turisti evacuati con i gommoni o soccorsi sul posto, decine di auto carbonizzate. Punta Molentis distrutta
Cagliari Fiamme altissime, fumo denso, urla, sirene, il rombo degli elicotteri e dei canadair, bagnanti in fuga soccorsi via mare dalla guardia costiera, decine di automobili carbonizzate. Sono soltanto alcune immagini rubate al violentissimo incendio che ieri pomeriggio ha trasformato Punta Molentis, perla del litorale di Villasimius, in un inferno di fuoco, con svariate centinaia di persone costrette ad abbandonare precipitosamente l’arenile per mettersi in salvo.
Il rogo si è sviluppato intorno alle 14.30 nella zona collinare di Riu Trottu, al confine tra Castiadas e Villasimius, e ha rapidamente guadagnato terreno verso la costa. Le fiamme si sono propagate con estrema velocità, favorite dal forte vento di maestrale che ha alimentato il fronte del fuoco sino a rendere molto difficile ogni tentativo iniziale di contenimento. In pochi minuti il caratteristico paesaggio verde è stato devastato.
Bagnanti in trappola L’allarme è scattato quando il fumo ha iniziato ad avvolgere l’arenile, gettando nel panico centinaia di bagnanti. Alcuni si sono trovati in trappola, con le vie di fuga ostruite dal fumo o invase dalle fiamme. L’evacuazione è avvenuta in condizioni critiche: molti turisti hanno dovuto abbandonare in fretta teli, ombrelloni e borse. Alcuni sono riusciti a scappare a piedi verso il mare, altri (circa 200) sono stati evacuati via mare dalla Guardia costiera, intervenuta con motovedette e gommoni. Giunti al porticciolo di Villasimius, tutti sono stati assistiti dal personale del 118. Nessun ferito. Tra gli sbarcati anche una donna al sesto mese di gravidanza e un bambino asmatico. Chi invece non ha potuto allontanarsi è stato soccorso in loco dalla Protezione civile, che ha organizzato un punto di raccolta in un’area ritenuta sicura e isolata rispetto al fronte attivo. Lì, decine di persone sono rimaste in attesa per ore, mentre la zona circostante continuava a bruciare.
Auto carbonizzate Il parcheggio adiacente alla spiaggia, pieno di veicoli, è stato raggiunto dal fuoco: diverse automobili sono state completamente distrutte dalle fiamme.
Squadre antincendio Sul fronte operativo si è attivato un imponente dispiegamento di forze. Le operazioni di spegnimento sono state coordinate dalla Stazione del Corpo Forestale di Castiadas, con il supporto degli agenti di Campu Omu e di numerosi mezzi aerei. Hanno operato elicotteri decollati dalle basi di Farcana e Fenosu, incluso i potenti Super Puma, oltre a un elicottero dell’Aviazione leggera dell’Esercito proveniente da Elmas. Per fronteggiare l’estensione del rogo si è reso necessario anche il concorso aereo nazionale, con l’invio di due Canadair dalla base di Olbia, che hanno effettuato continui lanci d’acqua sulla zona colpita.
A terra, sono intervenute quattro squadre dell’Agenzia Forestas, provenienti dai cantieri di Castiadas-Canale Omus, Villaputzu-Monte Gironi, Muravera-Senni e Villasalto, insieme alla squadra di volontari Crov di Villasimius. Le condizioni difficili del terreno e la continua espansione del fronte hanno complicato gli interventi. Secondo una prima stima non ufficiale, sono già stati devastati ettari di macchia mediterranea, un ecosistema ricco di biodiversità e quindi anche tra i più fragili di tutto il Mediterraneo.
Il bilancio Sul piano ambientale il bilancio appare già drammatico. Punta Molentis, famosa per le sue acque cristalline e la vegetazione lussureggiante, è oggi un paesaggio annerito, soffocato dalla cenere e dal silenzio surreale lasciato dal fuoco. Le conseguenze per la fauna, la flora e l’equilibrio ecologico dell’area saranno visibili ancora a lungo. Infine andranno calcolati anche i tanti danni subiti dalle vetture private parcheggiate negli stalli a pagamento.
Sulle cause dell’incendio non ci sono ancora certezze. Le autorità stanno vagliando diverse ipotesi, ma non si esclude la matrice dolosa, purtroppo ricorrente negli incendi estivi in Sardegna. L’area colpita sarebbe già sotto sequestro per i rilievi e gli accertamenti necessari. Quella di Punta Molentis è solo l’ultima ferita inferta a un territorio straordinario e fragile. Le immagini di ieri parlano chiaro. (ha collaborato Gian Carlo Bulla)