La Nuova Sardegna

Turismo

L’estate splendente di ville e b&b: solo a luglio fatturati per 132 milioni di euro

di Andrea Massidda
L’estate splendente di ville e b&b: solo a luglio fatturati per 132 milioni di euro

Extralberghiero, l’esperto: «Il comparto vola grazie al luxury, cala il low-cost»

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Cagliari In estate il sole della Sardegna ha un bagliore particolare, quasi liquido, che illumina spiagge e calette, si riflette sulle facciate bianche delle case costiere e sui muretti di granito dell’entroterra. Ma quest’anno ha anche acceso un faro su un settore che sta cambiando il volto del turismo isolano: l’extralberghiero. A luglio – rivela il report elaborato dall’Osservatorio dell’associazione Extra, specializzata nel comparto – quasi 37 mila strutture tra appartamenti, ville, b&b e country lodge, hanno accolto più di 638 mila pernottamenti, generando un fatturato da capogiro: 132 milioni di euro. «È una cifra senza dubbio importante – ammette Maurizio Battelli, presidente di Extra – e che arriva nonostante un leggero calo complessivo delle notti vendute, appena lo 0,68 per cento in meno rispetto allo scorso anno. La vera differenza, però, l’hanno fatta le strategie tariffarie e lo spostamento della domanda verso strutture di fascia più alta, capaci di garantire un aumento del fatturato del 4,39 per cento».

L’exploit

Secondo il report, il prezzo medio per camera ha toccato i 207 euro, con una crescita di oltre il 5% rispetto al 2024. E non è un caso che più del 60% di questa ricchezza sia arrivata da hotel e strutture extralberghiere di fascia upscale e luxury. «Qui – sottolinea Battelli – la crescita è stata netta: l’upscale ha segnato un +8,48% di ricavi e un +7,84% di presenze, mentre il luxury ha visto aumentare le notti prenotate del 5,26%, pur registrando una leggera flessione nel prezzo medio. Il midscale ha fatto la sua parte, con un +7,62% di fatturato e un incremento più contenuto dei volumi».

Sofferenze

Non per tutti è stato un mese facile. «I segmenti più economici, budget ed economy, hanno accusato colpi pesanti: cali di presenze rispettivamente del 12,73% e del 7%, segno di una domanda low-cost in difficoltà, frenata dalla crisi economica e dall’inflazione. «Per limitare i danni – evidenzia il presidente di Extra – molti operatori di questa fascia hanno ritoccato i prezzi verso l’alto, in alcuni casi sino al 18% in più, ma la strategia non sempre è bastata a compensare le camere vuote».

Vacanze brevi

Chi è arrivato in Sardegna a luglio ha scelto, in media, di restare 4,8 notti. Quasi la metà ha optato per vacanze brevi, da zero a sei notti, ma un turista su quattro ha preferito fermarsi più a lungo, superando la settimana. Anche il modo di prenotare racconta una doppia anima del turismo sardo: c’è chi pianifica con largo anticipo, oltre tre mesi prima della partenza, e chi decide all’ultimo minuto, con un booking fatto appena sei giorni prima di mettere piede sull’isola. «Una polarizzazione che obbliga gli operatori a destreggiarsi tra programmazione e flessibilità, per non perdere nessuna occasione di riempire le camere», spiegano da Extra.

Zona per zona

Sul fronte territoriale il quadro è vivace. «Il Nord Est conferma la sua vocazione premium con Arzachena che vola oltre i 424 euro di prezzo medio per camera e cresce del 10% nei ricavi, seguita da Budoni, Golfo Aranci, Olbia e San Teodoro. Nel Nord Ovest, Alghero e Stintino consolidano il loro ruolo di traino, con aumenti a doppia cifra di ricavi e presenze. Il Sinis si distingue per il boom di Cabras, che cresce di oltre il 20% nelle presenze, mentre a Sud brillano Cagliari e Costa Rei, quest’ultima capace di un +17%. Non mancano le eccezioni: Villasimius, nonostante il suo appeal, segna un calo sia di presenze sia di fatturato».

La sfida

Il mese di luglio racconta dunque una Sardegna extralberghiera in salute, capace di crescere in valore anche senza un aumento significativo dei volumi. «Ma soprattutto – conclude Battelli – fotografa un cambio di paradigma: il baricentro del turismo si sposta lentamente ma inesorabilmente verso un modello più sostenibile e distribuito durante l’anno. La sfida ora è non fermarsi». 

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