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Piero Comandini lascia la guida del Pd sardo: «Nessuna divisione e leali alla presidente Todde»


	<em>(foto di Francesco Pinna)</em>
(foto di Francesco Pinna)

Il saluto emozionato nella direzione Dem: «È stato bello fare il vostro segretario». Il 19 settembre gli succederà il deputato Silvio Lai

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Oristano Un lungo applauso ha accompagnato questo pomeriggio, 12 settembre, l’ultimo intervento di Piero Comandini da segretario del Pd sardo. Il presidente del Consiglio regionale, che lascerà la guida del partito venerdì prossimo, 19 settembre, al deputato Silvio Lai, ha parlato con emozione e voce rotta: «Voglio concludere con un grazie, è stato bello fare il vostro segretario». Prima dei saluti, Comandini ha voluto soffermarsi sul piano politico: «Noi guardiamo con piacere a quello che stanno facendo in Puglia, in Campania, in Calabria, in Toscana, impegnati nella costruzione del campo largo. Ma ricordo che l'idea del campo largo l’abbiamo inventata noi in Sardegna, con fatica. Ci vorrebbe il copyright». Il segretario uscente ha rivendicato il lavoro svolto in questi anni: «Siamo stati capaci di mettere davanti a tutto il valore dell’alleanza, sapendo che il nostro avversario è la destra che governa il Paese e che ha governato negli ultimi 5 anni la Sardegna. Qui abbiamo costruito un progetto politico che poi è stato preso come esempio nel resto d'Italia, e che ha permesso a quello stesso progetto politico di vincere importanti competizioni regionali e comunali».

Sulle sue dimissioni ha spiegato: «Mi dimetto con serenità e coscienza, sapendo bene che quello che abbiamo costruito tutti insieme qui in Sardegna continuerà, e con più forza. Io non vedo le divisioni che qualcuno della stampa o altri ci vogliono addebitare, e noi del Pd non siamo il partito che si nasconde dietro i muretti a secco: se c’è qualcosa che non funziona nell’azione della giunta agiamo nelle sedi politiche, lo facciamo nel dibattito». Poi ha ribadito la linea di sostegno alla presidente della Regione: «L'ho fatto io, e lo farà sicuramente il nuovo segretario: il partito garantirà leale sostegno alla presidente Alessandra Todde. Lo dico io per primo, da questo pulpito: noi non vogliamo assolutamente creare cambiamenti che mettono in discussione né la presidenza né l’alleanza coalizione». E ha concluso: «Noi abbiamo creduto dal primo momento in questa alleanza del campo largo, crediamo che Todde continuerà ad essere la nostra presidente, e confermiamo la stessa lealtà, la stessa fiducia e lo stesso sostegno che abbiamo concesso nel momento in cui è stata candidata. Stiamo cambiando il gruppo dirigente del Partito democratico, non stiamo cambiando maggioranza e non vogliamo cambiare presidente».

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