I Navigantes sbarcano a Carloforte: la sfilata di 400 figuranti e 50 paesi – Il programma
Dopo Barcellona e Bonifacio la Nave dell’Identità domenica 5 ottobre fa tappa nell’isola di San Pietro
Sassari Ritorna “Navigantes - La nave dell’identità”, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Maria Carta che porta i suoni, i canti, le musiche, i balli e i colori degli abiti tradizionali della Sardegna nelle comunità sorelle. Quest’anno, per la terza edizione, si rimarrà nell’ambito regionale, dopo le tappe a Barcellona e in Corsica. Domenica 5 ottobre, infatti, “Navigantes” farà rotta verso Carloforte, sull’isola di San Pietro. Sarà una tappa che riproporrà quanto già fatto a Barcellona nel 2023 e a Bonifacio in Corsica nel 2024: un’“invasione pacifica” di centinaia di sardi, portatori di cultura e di tradizioni, che sfileranno nel centro storico carlofortino. A Navigantes 2025 ci saranno più di 50 paesi sardi, con i loro gruppi folk. Sono previsti oltre 400 partecipanti.
Il programma Di primo mattino partenza da Portovesme. All’arrivo, alle 9,30, nel palazzo comunale di Carloforte, è previsto un incontro con le istituzioni locali, presenti diversi sindaci in rappresentanza dei comuni sardi. Subito dopo, nella chiesa di San Carlo Borromeo, spazio ai canti e ai suoni della tradizione tabarchina e sarda. Alle 11,30 verrà dato il via al corteo, con i gruppi in abito tradizionale provenienti dai diversi territori della Sardegna, le maschere dei Mamuthones e Issohadores della Pro Loco di Mamoiada, i Tamburini di Oristano, i suonatori degli strumenti della tradizione, come le launeddas e gli organetti diatonici, oltre al canto femminile e alle quattro voci maschili del Tenore. Non mancheranno le musiche carlofortine.
«Anche quest’anno siamo pronti, dopo Barcellona e Bonifacio, a viaggiare ancora una volta via mare con la nostra identità. Replicheremo a Carloforte quel clima di festa – dichiara Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta –. Come ho già detto, vogliamo rafforzare il legame tra due isole che condividono condizioni storiche e culturali. È importante valorizzare tradizioni identitarie, come la musica, l’enogastronomia, gli scambi turistici e anche i rapporti tra i nostri giovani che costituiscono quel ponte in grado di generare nuove e stabili relazioni. Fondamentale la lingua: il tabarchino, di origine genovese, costituisce una presenza del tutto particolare, condivisa con la vicina Calasetta sull’isola di Sant’Antioco. Dobbiamo conoscerci meglio, lo ribadisco. Tutto questo in un contesto sempre più europeo». La comunità di Carloforte attende l’evento con grande interesse. «La storia, la cultura, le tradizioni fanno parte integrante della nostra identità e siamo onorati che sia Carloforte il fulcro di questa iniziativa – commenta la vicesindaca Betty Di Bernardo –. Da diverse settimane stiamo dando il meglio di noi stessi per la buona riuscita dell'iniziativa. E siamo certi che sarà un successo».