La Nuova Sardegna

Sport e conti

Bufera sull’atletica sarda, ombre sulla gestione di Sergio Lai

di Andrea Sini
Bufera sull’atletica sarda, ombre sulla gestione di Sergio Lai

Fidal, esposto in Procura del commissario straordinario Londi. Segnalati prelievi, spese irregolari e pagamenti a familiari

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Ha sempre definito la Fidal Sardegna “casa sua”, e non sarebbe potuto essere altrimenti: per 44 anni consecutivi ci ha vissuto da vero e proprio dominus, decisionista e attivissimo anche sul campo. Ma Sergio Lai forse è andato oltre, molto oltre, interpretando in maniera eccessivamente disinvolta il ruolo di presidente e padre-padrone dell’atletica sarda. Lo sostiene a chiare lettere Alessandro Londi, il commissario straordinario che venne inviato in Sardegna da Roma a dicembre 2024, una volta constatata da parte del consiglio federale della Fidal l’impossibilità di procedere al rinnovo delle cariche elettive e le criticità constatate nella gestione amministrativa: la relazione finale sulla sua attività ispettiva e di traghettamento del comitato regionale verso nuove elezioni, due giorni fa ha acceso i riflettori su quanto da tempo si sospettava e vociferava sui campi d’atletica di tutta l’isola.

La relazione dettagliata è sul tavolo della Procura di Cagliari, insieme alla documentazione ispettiva che era già stata trasmessa nel mese di luglio con una denuncia formale. Mentre Lai preannuncia a sua volta azioni legali a sua tutela. In difesa del padre la figlia Federica, unica figura amministrativa della Fidal, licenziata lo scorso mese per “comportamenti ostruzionistici alle attività commissariali e di gravi mancanze nella gestione del protocollo, dell’archivio e della corrispondenza”. E intanto l’8 novembre si terranno le elezioni per il rinnovo del vertice della Fidal. In corsa contro Manuela Caddeo il delfino di Lai, Fabrizio Fanni, ma anche su di lui si addensano ombre su “rimborsi non autorizzati”.

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