In crescita Pil e occupazione, ma in Sardegna salari e produttività “vulnerabili” – tutti i dati
Cisl, Ledda: «Le filiere strategiche faticano a fare il salto di scala, e troppi giovani non trovano le condizioni per costruire il proprio futuro»
Sassari “Il nuovo Rapporto Svimez 2025, sulla base degli ultimi dati disponibili (serie regionale 2015–2024), conferma una fase di crescita per la Sardegna: PIL e occupazione crescono, il mercato del lavoro registra un miglioramento e l’isola mostra una capacità di ripresa più solida rispetto al passato. «Tuttavia, la qualità dello sviluppo resta debole: produttività, salari, attrattività e demografia continuano a rappresentare elementi di vulnerabilità strutturale». Lo sottolinea il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, commentando il nuovo Rapporto.
- I dati
Il Pil regionale raggiunge nel 2024 i 38 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2023 e al 2022, mentre il Pil pro capite si attesta a 24.155 euro, tra i più bassi dell’area Centro-Nord e inferiore anche alla media del Mezzogiorno.
- Gli occupati
Quelli complessivi nel 2024 sono 591.938, in crescita significativa rispetto ai livelli pre-pandemia: il tasso di occupazione 15-64 anni passa dal 54,9% (2022) al 57,7% nel 2024, quasi +3 punti percentuali in due anni. Il tasso di disoccupazione totale scende all’8,3%, mentre per la fascia 25-34 anni è al 14,9%, segnalando difficoltà persistenti nell’inserimento stabile dei giovani.
- La produzione
La produttività dell’industria in senso stretto è pari al 69,9% della media italiana: la produttività dei servizi si ferma all’83% della media nazionale. Questi dati confermano il quadro di un sistema produttivo che cresce in quantità ma non in valore aggiunto. Altro dato rilevante quello della popolazione regionale, che continua a diminuire.
La popolazione
Nell’isola i residente sono passati dai 1.645.600 del 2015 ai 1.573.840 del 2024.
«Il PIL sale e l’occupazione aumenta, ed è un segnale positivo – sottolinea Ledda – ma la qualità del lavoro non cresce allo stesso ritmo della quantità: i salari restano compressi, la produttività è bassa, le filiere strategiche faticano a fare il salto di scala, e troppi giovani non trovano qui le condizioni per costruire il proprio futuro. Il Rapporto Svimez – aggiunge il segretario – conferma che quando la Sardegna è messa nelle condizioni giuste sa correre: lo abbiamo visto con gli investimenti e con i progetti in corso. Ma questa accelerazione rischia di esaurirsi senza una governance stabile, una programmazione pluriennale e la capacità di mettere a sistema energie, competenze e risorse. Non possiamo tornare alla logica del ‘tenere insieme i pezzi. La Sardegna ha bisogno di una strategia condivisa, di lungo periodo, capace di valorizzare le comunità, il lavoro e i giovani. Serve un patto sociale forte, che unisca istituzioni, imprese, sindacati e territori. È così - conclude Ledda - che la crescita può diventare sviluppo vero».
