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Sanità, Bartolazzi a un passo dalla revoca: strappo e gelo totale con i 5stelle

di Giuseppe Centore
Sanità, Bartolazzi a un passo dalla revoca: strappo e gelo totale con i 5stelle

Oggi la presidente Todde dovrebbe assumere ad interim l’assessorato

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Cagliari A meno di clamorose e inattese retromarce da parte di Armando Bartolazzi, oggi l’oncologo romano potrà mettere la parola fine alla sua travagliata esperienza come assessore regionale alla Sanità. È molto più che probabile che in mattinata arrivi il decreto di revoca della nomina da parte della presidente Todde che da oggi assumerà anche l’interim della Sanità.

Forse Bartolazzi si era reso conto dopo l’intervista alla Nuova Sardegna della stessa Todde, che i margini per ricucire un rapporto più personale che politico erano ormai compromessi. Il silenzio con cui in una prima fase ha accolto le dichiarazioni della Todde al vertice del Campo Largo «assumerò l’interim alla Sanità», e poi la precisazione della presidente «terrò incarico per almeno sei o otto mesi», hanno chiuso una vicenda politica divenuta imbarazzante per il Campo Largo.

La “pratica” Bartolazzi doveva essere archiviata il più in fretta possibile, ma l’accelerazione per assurdo è arrivata dal silenzio con il quale il suo ambiente di riferimento, il M5S romano e lo stesso entourage di Giuseppe Conte hanno accompagnato le nette parole della presidente della Regione. L’oncologo romano non è stato difeso men che mai dagli altri partiti della coalizione. E le sue affermazioni al quotidiano Unione Sarda sono servite solo a certificare la rottura, anche personale con la presidente. E con il “suo” Movimento che dichiara di aver letto con «forte imbarazzo e sconcerto» le affermazioni di Bartolazzi non riconoscendosi per nulla nella lettura che l’oncologo ha fatto della politica, della sanità e dei rapporti all’intero di giunta e Campo Largo. Il punto che però ha impressionato ha riguardato il distacco e il rancore con i quali ha in più punti definito il suo rapporto con la presidente Todde, che non dovrebbe neppure attendere la lettera di dimissioni inutilmente in arrivo oggi dalla casa romana dell’oncologo, da domani di nuovo nei suoi laboratori al Sant’Andrea di Roma.

Domani Bartolazzi doveva essere audito dalla commissione Salute del Consiglio sulla delibera che assegna fondi alle Asl per ridurre le liste d’attesa per la specialistica ambulatoriale: 3 milioni per cataratta, gastroscopia, colonscopia, Rm, mammografia e Tac. Un dossier su cui lui si è battuto ma che non seguirà. Chissà se con rimpianto o rancore.

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