La Nuova Sardegna

Sassari

Al ministero i piani sul termodinamico

di Mario Bonu
Al ministero i piani sul termodinamico

Sono 24 scatoloni di documenti: l’obiettivo è avere l’ok per tutti gli impianti previsti nell’isola. I comitati: pronti alla guerra

03 dicembre 2013
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COSSOINE. La conferma è ufficiosa, ma proviene da fonti assai attendibili: i 24 scatoloni di documenti dei progetti del termodinamico in Sardegna, sarebbero effettivamente già arrivati a Roma, al ministero dell’Ambiente. Così come riportato nell’articolo del Sole 24 Ore del 27 novembre, dove Gianluigi Angelantoni, presidente di Ase (Archimede solar energy) e amministratore delegato dell’Angelantoni Group, anch’esse coinvolte insieme a Fintel nei progetti, sostiene che “adesso che i nostri impianti sono sotto la procedura autorizzativa del ministero dell'Ambiente e che è intervenuta anche questa nuova norma, avremo un notevole beneficio in termini di semplificazione del processo”. La nuova norma di cui parla il presidente di Ase è quella contenuta nel collegato ambientale approvato nei giorni scorsi dal Governo, in base alla quale, vengono unificate le commissioni “Vas” (Valutazione ambientale strategica, “Via” (Valutazione di impatto ambientale) e “Aia” (Autorizzazione integrata ambientale). Sarebbe anche confermata - ma su questo, al momento, le notizie sono più fumose – la “trovata” che ha consentito alle società del termodinamico di ottenere il trasferimento delle competenze sul procedimento di “Via”, da Cagliari a Roma.

L’unificazione in un unico grande progetto dei quattro impianti previsti in diverse zone della Sardegna. La tesi che aveva sostenuto lo stesso Angelantoni, sempre sul Sole 24 Ore, il 2 ottobre, parlando delle centrali previste a Campu Giavesu (Cossoine), Villasor, Gonnosfanadiga, Giave e Bonorva, “una da 30 Megawatt elettrici e 3 da 50 Megawatt elettrici che corrispondono a 389 Megawatt termici”, per cui, concludeva il Sole, “essendo di potenza superiore ai 300 Megawatt termici si deve applicare la Via nazionale e non quella regionale”. Va detto che sul sito del ministero dell’Ambiente (che viene aggiornato in tempo reale), al momento non c’è traccia del progetto, né nella sezione dedicata alla “verifica di esclusione/assoggettabilità alla Via”, men che meno in quella dedicata ai progetti già sottoposti alla valutazione di impatto ambientale. Ma questo, molto semplicemente, può significare che il progetto si trova nella fase della verifica amministrativa, che precede tutte le altre. Quella fase in cui intendono introdursi i comitati contro il termodinamico nelle aree agricole, che stanno approntando le contromisure per contrastare «quello che si configura – dicono – come un vero e proprio scippo di prerogative irrinunciabili per la Sardegna: quelle relative al governo del proprio territorio».

Del problema i comitati hanno parlato in un incontro tenutosi domenica, dove sono state delineate le strategie per reagire a quella sottrazione di sovranità. Le idee in campo sono molte, dai documenti da inviare al Presidente del Consiglio e al ministro dell’Ambiente, alla ricerca di contatti con deputati dei diversi schieramenti affinché venga presentata una interrogazione parlamentare, dalla ricerca di spazio sulla stampa nazionale, alle eventuali azioni legali.

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