La Nuova Sardegna

Sassari

La protesta dei nulvesi: «Basta, fateci le strade»

di Mauro Tedde
La protesta dei nulvesi: «Basta, fateci le strade»

Quella dell’Anglona è in costruzione da anni ma i lavori procedono lentamente L’arteria di Santa Giusta è pericolosa ma l’Unione dei Comuni non interviene

02 marzo 2014
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NULVI. C’è il tempo dell’attesa, paziente e speranzosa, c’è il tempo della tregua, quella elettorale, tutto sommato giusta e necessaria, ma ora è arrivato, anzi è tornato, il tempo della protesta.

Si, perché i nulvesi adesso non ne possono davvero più di viaggiare sulla strada di Santa Giusta rischiando ogni giorno per la sua estrema pericolosità, costretti ad improponibili slalom per evitare le grosse buche, autentiche voragini, che subito dopo un qualsiasi temporale ricompaiono come un cancro nonostante i coraggiosi ma inutili rattoppi.

La protesta da parte degli automobilisti nulvesi, e non solo, sta nuovamente montando e il vecchio gruppo facebook “Strada Anglona Subito” che negli anni scorsi si era reso protagonista di alcune iniziative clamorose sta lentamente riorganizzandosi e sta studiando nuove iniziative di protesta, magari molto più clamorose, per attirare l’attenzione su questa strada e ovviamente sulla costruenda strada dell’Anglona, i cui lavori procedono sì, ma lentissimamente, tanto da fare di nuovo perdere le speranze di vederla finalmente realizzata. Iniziative che diventano più complesse visto che ora le controparti sono diverse e se per la strada dell’Anglona è la Provincia, ente appaltante dei lavori, per la strada di Santa Giusta ora è l’Unione dei Comuni dell’Anglona a cui nel gennaio del 2013 la Regione ha trasferito la competenza su questa arteria (che, come si ricorderà, era stata realizzata dalla ex Comunità Montana numero 2, ora soppressa) insieme ai fondi residui (circa 480mila euro) che la Comunità Montana aveva ottenuto a suo tempo per un intervento di messa in sicurezza e di adeguamento.

È passato più di un anno ormai da quella importante decisione, presa nel corso di una conferenza di servizi convocata dall’allora assessore Nicola Rassu, ma niente si è visto all’orizzonte.

E i nulvesi non ne possono più di queste attese e di queste insopportabili lentezze. Ma soprattutto si sentono inermi di fronte a queste incomprensibili lungaggini che non portano concretamente a niente, per cui l’unica arma di cui possono disporre è la protesta. Protesta che, purtroppo potrebbe servire a ben poco, ma almeno può alimentare la speranza ed impedire una sempre più ineluttabile rassegnazione.

Se non altro, sarà utile per sollevare ancora una volta il problema che riguarda una buona fetta di popolazione che ogni giorno è costretta a rischiare l’incidente o comunque a mettere a repentaglio la propria auto.

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