La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, giovane massacrato di botte in corso Trinità

di Gianni Bazzoni
Sassari, giovane massacrato di botte in corso Trinità

È ricoverato nella clinica maxillo-facciale, la prognosi è riservata. Indagini della polizia per identificare gli aggressori

14 maggio 2014
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SASSARI. Massacrato di botte in pieno centro. Quando l’hanno trovato barcollava e cadeva, poi si rialzava ma non riusciva a compiere più di due passi di seguito. É giallo sul brutale pestaggio di un ucraino di 27 anni che, dalle prime ore del mattino di ieri, è ricoverato nella clinica maxillo-facciale con una serie di traumi al volto. La prognosi è riservata, anche se il giovane non è in pericolo di vita.

Posizione regolare nel territorio italiano, lavora saltuariamente come giardiniere e vive con la madre: queste le informazioni raccolte dagli investigatori della squadra mobile che - dopo il primo intervento degli agenti della sezione volanti della questura - stanno cercando di fare luce sulla vicenda.

Non ricorda niente. Pochi gli elementi a disposizione della polizia. La vittima non ricorda niente di ciò che è accaduto. Il giovane ucraino - che non ha alcun precedente e non risulta negli archivi delle forze dell’ordine neppure per una contravvenzione - è stato sentito solo per alcuni minuti, poi è stato preso in consegna dai medici che stanno cercando di sistemare i gravi danni prodotti dagli aggressori. Non ha saputo dire neppure come mai si trovava in Corso Trinità.

L’allarme. L’allarme è scattato intorno alle 2.30: alcuni automobilisti di passaggio hanno segnalato un giovane in difficoltà in Corso Trinità. «É ferito, barcolla», questo il contenuto delle chiamate pervenute alla centrale operativa del 118. É stata inviata sul posto una ambulanza, ma il ferito ha rifiutato l’assistenza e ha cercato di allontanarsi. Stessa scena per altre due volte, finchè il ferito - resosi conto della gravità delle lesioni - ha accettato di salire sul mezzo di soccorso ed è stato accompagnato in ospedale.

Le indagini. In Corso Trinità è arrivata anche una pattuglia della sezione volanti della questura e gli agenti hanno avviato l’attività per risalire agli autori del pestaggio. Nessun testimone, non è chiaro neppure se l’aggressione sia avvenuta dove il giovane ucraino è stato soccorso o se sia giunto successivamente in Corso Trinità.

L’attività investigativa è stata sviluppata poi dalla squadra mobile: è stata sentita la madre del giovane, si stanno valutando le frequentazioni del giardiniere e la ricostruzione dei suoi spostamenti nel corso della notte di lunedì è piuttosto complessa. La vittima non ha potuto essere d’aiuto, almeno per ora: non riesce a parlare, non ricorda niente ed è terrorizzata. Gli investigatori della Mobile guidati dal dirigente Bibiana Pala si sono riservati di sentire il ferito nei prossimi giorni, appena lo consentiranno i medici.

Telecamere. In assenza di testimoni, la polizia sta verificando se le telecamere stradali possono avere registrato le fasi dell’aggressione e del pestaggio. Una ricerca che richiederà alcuni giorni di tempo, anche perché non è conosciuto il luogo esatto dove il giovane è stato massacrato di botte. Gli investigatori sperano che con il passare dei giorni il giovane ucraino possa riacquistare la memoria e fornire alcuni particolari che potrebbero indirizzare le indagini in una direzione specifica.

I precedenti. Ci sono diversi casi di esplosione di violenza senza senso nel cuore della città. In piazza d’Italia e in piazza Tola, ma anche al Corso e nella zona di porta Sant’Antonio, all’Emiciclo Garibaldi e in viale Umberto. Aggressioni per futili motivi, il più delle volte messe in atto da bande di giovanissimi.

Quasi sempre episodi non collegati tra loro, vittime scelte in maniera casuale, con la sola colpa di essersi trovate al momento sbagliato nel posto sbagliato.

Il silenzio. L’ultimo fatto è inquietante: il giovane ucraino ha rischiato di morire tempestato di calci e pugni. Non è possibile che nessuno abbia sentito le richieste di aiuto mentre il 27enne veniva massacrato.

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