La Nuova Sardegna

Sassari

Nubifragio a Sorso, la presidente della Provincia chiede lo stato di calamità naturale

di Gianni Bazzoni
Nubifragio a Sorso, la presidente della Provincia chiede lo stato di calamità naturale

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20 giugno 2014
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SORSO. Stato di calamità naturale per i danni sulla strada provinciale 81, dove è crollato parzialmente il viadotto sul rio Pedrugnanu. La richiesta è stata avanzata, ieri, dal presidente della Provincia Alessandra Giudici che - in mattinata - ha effettuato un sopralluogo lungo la litoranea che collega Porto Torres, Sassari e Sorso. Insieme al presidente, anche i tecnici che hanno fatto una prima valutazione dei danni e ipotizzato le soluzioni possibili.

«Stiamo ragionando sugli interventi transitori da adottare – ha detto Alessandra Giudici – per impedire che la strada del mare possa restare chiusa per tutta l’estate, così come richiederebbero i lavori da effettuare. Inevitabile, comunque, la richiesta per il riconoscimento dei danni calamitosi».

La Regione. Domani, alle 10.30, l’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano si renderà conto di persona della situazione in Romangia dopo il nubifragio di mercoledì. Sarà accompagnata dal direttore generale della Protezione civile Graziano Nudda e dal Capo dell’Ispettorato Forestale Sebastiano Mavuli. Previsto un incontro con i sindaci di Sennori e Sorso.

In città. Le zone più colpite in città sono quelle della parte bassa. Le vie dove è passato il fiume d’acqua che si è portato dietro qualunque cosa, anche alcune bare (vuote) dal cimitero dove sono state danneggiate anche delle lapidi. Negli scantinati e in alcuni ambienti al piano terra l’acqua ha sfiorato i due metri d’altezza, inzuppato muri e devastato gli arredi. Una situazione già vista in occasione dell’alluvione di Olbia.

In campagna. Danni importanti anche nelle campagne, dove ciò che è scampato alla violenza dell’onda scivolata fino al mare non è stato risparmiato dalla grandine. Cancellate anche alcune stradine e distrutte strutture indispensabili per le attività lavorative. I segni più evidenti nei vigneti, a Marritza e Tres Montes ma anche in altre zone. Problemi per il ripristino della viabilità e per consentire agli agricoltori di raggiungere i terreni coltivati.

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