La Nuova Sardegna

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Sassari, nonnina di 80 anni condannata per stalking

Sassari, nonnina di 80 anni condannata per stalking

Da tempo la donna aveva preso di mira un’anziana coppia di vicini di cas. Processata aveva patteggiato, ma ha ripreso a perseguitare la presunta rivale

24 luglio 2016
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SASSARI. Chi ha detto che la passione è “tanta roba” per giovani non conosce una nonnina sassarese che solo due giorni fa è stata condannata a sei mesi di reclusione, col beneficio della condizionale. No, niente a che vedere con nonna-eroina o con le versioni nostrane di arsenicoevecchimerletti . La nonnina sassarese è stata condannata per stalking. E non è stata la prima volta.

Tutto è iniziato qualche tempo fa (meglio essere vaghi, l’età - 80 anni - merita un pizzico di comprensione), quando la signora ha preso di mira una coppia di vicini. E quasi coetanei. Con una convinzione e cioè quella di esser stata in un passato non meglio precisato la fidanzata-amante dell’uomo della coppia. Niente di vero, ma per la nonnina terribile quella era una verità assoluta. E così ha cominciato a seguire la coppia di anziani vicini, se non a precederli quando si recavano a far due passi o la spesa al supermercato. E qui la nonnina si è fatta più pressante. Sbucando all’improvviso da dietro gli scaffali della pasta, per dare (magari) della cornuta alla povera vicina. E quella era la parola più gentile. Un pressing durato un paio di mesi, fino a quando la coppia non ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Per l’attempata stalker è così iniziato un percorso che l’ha portata davanti al giudice. E, su suggerimento del suo legale, ottiene il patteggiamento. Episodio quindi da dimenticare.

Ma, come detto, la passione non ha età e dopo un periodo di tranquillità, la nonnina è tornata all’assalto. Agguati verbali per strada, dalla finestra di casa, improperi soprattutto nei confronti della donna. Una situazione che stava ha messo a dura prova la tenuta nervosa dell’anziana coppia che ha alla fine ha dovuto chiedere aiuto - ancora una volta - alle forze dell’ordine.

Inutile dire che, come era accaduto in occasione della prima denuncia, la nonnina terribile era stata “ammonita”, ma senza grandi risultati. E alla fine sul tavolo del magistrato era arrivato un secondo fascicolo sulla vicenda e con gli stessi protagonisti.

Stavolta, però, non si poteva patteggiare visto che la recidiva era “specifica e infraquinquennale”, come recitava il codice. E al giudice non è rimasto altro da fare che celebrare il processo con la formula del rito abbreviato. Un processo che si è concluso con la condanna a sei mesi dell’attempata spasimante, con la speranza (soprattutto dei vicini) che sia tutto finito. (p.s.)

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