La Nuova Sardegna

Sassari

Burgos, un convegno su biodiversità ambiente e sviluppo

di Elena Corveddu
Burgos, un convegno su biodiversità ambiente e sviluppo

Ai lavori prenderanno parte tre assessori regionali Si parlerà anche del destino della scuola di polizia a cavallo

26 luglio 2016
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BURGOS. Venerdì Foresta Burgos ospiterà il convegno regionale “Biodiversità, ambiente e ricerca nel compendio di Foresta Burgos” organizzato da Forestas e Agris in collaborazione con la Regione Sardegna, e precisamente nel Centro servizi Conzas dell’agenzia Forestas di Burgos. Alle 9.30 il saluto delle autorità locali e degli assessori regionali all’Agricoltura Elisabetta Falchi, alla Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e alla Programmazione e bilancio Raffaele Paci. Introdurranno i lavori l’amministratore unico di Forestas Giuseppe Pulina e il direttore generale dell’Agris Roberto Zurru. Interverranno Marco Piras (Agris), il direttore del complesso forestale del Goceano Giovanni Piras ed Enrico Carboni e Sebastiano Porcu di Forestas. Alle 11 si parlerà del progetto MoMed “Le aree del Goceano come modello della zootecnica di montagna”. Ne discuteranno Lidia Fleba e Sebastiano Ligios di Forestas, e Giovanni Battacone, docente dell’Università di Sassari. E del progetto Risgensar “Creazione del centro per la conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche animali di Foresta Burgos”. Interverrà Antonello Carta (Agris). Il convegno arriva quando Foresta Burgos vive momenti bui a causa della chiusura della scuola di polizia a cavallo. La data di stop delle attività era stata fissata per il primo luglio. Il gruppo consiliare di Sel aveva presentato in Regione una mozione urgente del capo gruppo Daniele Cocco (sottoscritta anche da altri consiglieri del centrosinistra) nella quale si chiedeva l’apertura di un ultimo colloquio con i vertici del ministero dell’Interno per tentare di evitare la chiusura ma anche per capire quale sarebbe stato il futuro della struttura. Chiuderla infatti significherebbe buttare al vento i milioni già spesi per creare un compendio di 24 ettari nel quale erano previste la presenza di 45 funzionari di polizia e l’assunzione di 80 persone, «tanto che i nove Comuni del Goceano – aveva ricordato Cocco – avevano formato anche 27 ragazzi tra manutentori e maniscalchi». Ad oggi non si ha ancora avuto l’ufficialità della chiusura ma si pensa già di studiare un percorso di transizione affinché il complesso non cada completamente in disuso.

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