La Nuova Sardegna

Sassari

Il sindaco difende il parco «Fundone è una risorsa»

di Pietro Simula
Il sindaco difende il parco «Fundone è una risorsa»

Ossi, il primo cittadino Giovanni Serra replica alle polemiche dell’opposizione Dopo il bando andato deserto è allo studio un nuovo progetto per la gestione

12 gennaio 2017
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OSSI. Non un “parco della discordia”ma una grande risorsa per il paese. Per il sindaco Giovanni Serra il parco Fundone ha delle «immense potenzialità». Ma «per la sua estensione e per la particolare conformazione del sistema naturale richiede una gestione oculata, esperta e lungimirante da affidare ad “un aggiudicatario che abbia disponibilità di risorse economiche e tecniche per attivare delle iniziative che stimolino cittadini ed utenti ad usufruirne compiutamente». Il primo cittadino liquida con pacata determinazione le contestazioni mossegli dal gruppo di opposizione “Insieme per Ossi” per la lentezza con cui sono stati eseguiti i lavori di messa in sicurezza e per il mancato affido in gestione in seguito ad una gara andata deserta. E finisce per dirla tutta. Quando il parco è stato inaugurato dal suo predecessore, il 9 maggio 2015, si era a venti giorni dalle elezioni comunali: i lavori non erano finiti, ma si è inaugurato lo stesso, «utilizzando un bene pubblico per fini elettorali». Nel parco, infatti, era prevista la costruzione di un centro polifunzionale, fondamentale per l’affidamento in gestione. «L’apertura - afferma il sindaco - è stata effettuata con un parco incompleto e con palesi carenze in termini di sicurezza». Quanto al mancato affidamento in gestione ricorda che l’avviso esplorativo per la manifestazione di interesse pubblicato dalla vecchia giunta ha sì registrato la partecipazione di 15 soggetti, ma l’elenco dei 5 ottenuto con l’estrazione eseguita il 9 febbraio 2015 sarebbe rimasta nel cassetto. «Eravamo a quattro mesi dalle elezioni - insinua Serra - e probabilmente non bisognava scontentare nessuno. Ora - continua il sindaco Serra rincarando la dose - ci accusano di aver fatto un bando con condizioni antieconomiche. Ebbene il bando da noi pubblicato conteneva le medesime richieste, prestazioni e condizioni previste nell’avviso esplorativo da loro pubblicato il 16 gennaio 2015 e poi rimasto lettera morta: apertura, chiusura, sorveglianza, manutenzione, assistenza da parte dell’aggiudicatario». In quest’anno e mezzo di chiusura, ricorda ancora, si è intanto provveduto alla realizzazione del centro polifunzionale, indispensabile per l’affidamento in gestione, del quale nel luglio 2015 risultava agli atti soltanto il progetto preliminare, nonostante il termine per la fine lavori fosse previsto per il 31 dicembre di del 2015, pena la perdita del finanziamento. Si è poi proceduto a realizzare quegli interventi che per noi -sottolinea - non erano per niente marginali, ma sostanziali per la messa in sicurezza». E cioè: «la potatura e messa in sicurezza di alberi pericolanti, la copertura di due pozzi a raso, la delimitazione del tratto finale dell’alveo del Riu Badde con staccionata adeguata, l’installazione di tre cancelli. Ora - conclude il primo cittadino - non ci scoraggiamo per il bando andato deserto. Stiamo studiando un progetto equilibrato, con forme di collaborazione tra comune e gestore».

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