La Nuova Sardegna

Sassari

«L’acqua non era potabile il risarcimento è dovuto»

di Gavino Masia
«L’acqua non era potabile il risarcimento è dovuto»

Dopo il riconoscimento del Tribunale decolla la class action contro Abbanoa Folla all’incontro di Civiltà è Progresso. Galleri: «Andiamo avanti con fiducia»

22 febbraio 2017
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PORTO TORRES. C’erano tanti cittadini ieri mattina nella Casa delle Associazioni ad ascoltare i responsabili di “Civiltà è Progresso” e Adiconsum che spiegavano tutti i passaggi legali che hanno portato il Tribunale di Cagliari a dichiarare ammissibile la class action contro Abbanoa. Si respirava aria di soddisfazione da parte degli avvocati e dei volontari che nei mesi scorsi avevano intrapreso una battaglia legale contro l’ente gestore delle risorse idriche, aprendo di fatto la strada a tutti gli altri comuni sardi (Castelsardo, Sassari, Olbia, Silanus, per esempio) dove i cittadini-utenti hanno subito una diminuzione della qualità del servizio nell’erogazione dell'acqua potabile. «Con questa sentenza – ha detto il presidente di Adiconsum Giorgio Dore – ora siamo in grado di sconfessare le malelingue e le bugie di Abbanoa: i cittadini hanno diritto sia al risarcimento per aver subito l'erogazione di acqua non potabile e sia al risarcimento per altri servizi non forniti, come mancanza di depurazione e non adeguata pressione di servizio».

Chi ha combattuto da subito contro l'ente gestore, mettendoci faccia e impegno, è stata la presidente dell'associazione “Civiltà è Progresso” Alba Rosa Galleri: «Avanti con fiducia. Questo “nemico” della città non ha agito solo non fornendo nelle abitazioni di Porto Torres acqua potabile, non ottemperando a quelli che erano i suoi obblighi, ma anche contro diversi cittadini vessandoli con bollette astronomiche non dovute, oltretutto in un territorio comunale che, purtroppo, conta circa diecimila disoccupati». Ora si apre la seconda fase, che consiste nella “pubblicità” prevista dall'articolo 140-bis comma 9 del codice consumo, da effettuare entro il 15 maggio 2017 in modo da dare la possibilità agli utenti potenzialmente interessati ad aderire alla class action. «Questa ordinanza restituisce un momento di giustizia ai cittadini che sono lesi da un disservizio che appartiene ad una società che opera in regime di monopolio – ha sottolineato il consulente legale di Adiconsum Franco Dore –, erogando un servizio pubblico essenziale, e che agisce come società per azioni a totale capitale pubblico: attraverso questa sentenza si riempie un vuoto della politica e della pubblica amministrazione». Una ordinanza che non ha solamente una valenza giuridica, quindi, ma che secondo Dore da una interpretazione più ampia «restituendo dignità ai cittadini di fronte ad una pubblica amministrazione che si è dimostrata latitante e non si è fatta carico di intervenire laddove era necessario». Gli ultimi interventi dell'incontro pubblico sono stati quelli degli avvocati Teresa Siciliano e Sara Cucaru (dirigente Adiconsum) - che hanno ricordato la collaborazione tra associazioni e cittadini - e del sindaco Sean Wheeler. Dal momento della pubblicazione dell'ordinanza a termini di legge, sull’albo pretorio del Comune, potranno aderire tutti i titolari di utenze idriche Abbanoa nel territorio di Porto Torres che nel periodo dal 27 novembre 2009 al 21 ottobre 2015 abbiano subito l'inadeguatezza del servizio idrico, per non aver garantito il gestore la fornitura di acqua inodore, insapore e incolore, oltre che conforme ai parametri specificamente indicati dalle disposizioni volte alla salvaguardia della salute umana.

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