La Nuova Sardegna

Sassari

Funerale fascista a Sassari, l’Anpi sarà parte civile

Funerale fascista a Sassari, l’Anpi sarà parte civile

Martedì l’udienza per il picchetto d’onore al professor Todini: convegno e sit in dei partigiani

07 dicembre 2019
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SASSARI. Martedì 10 dicembre, alle 16.30, nella sala Angioy nel Palazzo della Provincia l’associazione Partigiani promuove un’iniziativa dal titolo: “L’Anpi è parte civile per difendere la Costituzione”. In quella data infatti si terrà la prima udienza del processo contro 23 persone che, in occasione del funerale del professor Todini, hanno organizzato, sul sagrato della chiesa di San Giuseppe di Sassari, una sorta di parata di stampo fascista, con saluti romani, bandiera della Rsi e “picchetto d’onore”.

«L’Anpi si costituirà parte civile in questo come in tutti gli altri processi che via via si svolgono in tutta l’Italia contro quei gruppi, associazioni e partiti di estrema destra che in vari modi commettono il reato di apologia del fascismo, e che violano sia la Costituzione, sia le leggi Scelba e Mancino che di tali reati si occupano». L’Anpi di Sassari il 10 dicembre vuole fare il punto sulla situazione con Rosa Anna Ruggiero, docente di Diritto Penale presso l’Università Tuscia – Viterbo, che, assieme ad un gruppo di avvocati, segue per conto dell’Anpi nazionale proprio questi processi, e con Piero Cossu, vicepresidente dell’Anpi nazionale. Inoltre per affermare i valori della Costituzione e dell’antifascismo, l’Anpi invita i cittadini a partecipare al sit – in che si terrà martedì 10 dicembre alle ore 10 davanti al tribunale di Sassari.

Per il procuratore capo Gianni Caria e il suo sostituto Paolo Piras che hanno seguito in prima persona l’inchiesta, gli imputati avrebbero tenuto una serie di comportamenti che la legge può punire – nel caso specifico previsto all’articolo 5 – con la pena della reclusione fino a tre anni. Oltre al saluto, infatti, «coprirono la bara con la bandiera della Repubblica di Salò e filmarono la manifestazione diffondendola successivamente sul web». In questo modo, secondo la Procura, avrebbero «compiuto pubblicamente in zona e ora di traffico e passaggio di persone e mezzi, manifestazioni idonee a provocare adesioni e consensi e a concorrere alla diffusione sull’intero territorio nazionale e all’estero di concezioni favorevoli alla ricostituzione di organizzazioni fasciste».

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