La Nuova Sardegna

Sassari

Rural Jam a Martis, festival nella storia

Rural Jam a Martis, festival nella storia

Grande partecipazione al progetto del Gal Anglona contro lo spopolamento

28 dicembre 2019
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MARTIS. La data zero del festival “Rural Jam” di Martis va in archivio con un piccolo grande successo di contenuti e partecipazione. L'esperimento portato avanti dal Gal Anglona è perfettamente riuscito, pronto ora a replicarsi nel 2020 con le idee ben chiare in testa e ampi margini di miglioramento. “Rural Jam” è un progetto che nasce e si sviluppa in Anglona grazie al bando della Camera di Commercio “Salude e Trigu”, idea trasformata in festival dal Gal Anglona.

L’obiettivo del primo incontro tenutosi sabato scorso a Martis era realizzare e promuovere un evento in formato festival nell’area rurale dell’Anglona, per valorizzare la ruralità e provare a contrastare il fenomeno dello spopolamento attraverso l’ideazione di momenti di incontro, riflessione e intrattenimento dedicati in primis ai giovani di un territorio che ha grandi potenzialità da sfruttare. «Anglona e Coros sono territori ricchissimi di attrattori turistici dal punto di vista storico, dalla preistoria alla protostoria all’età punica e romana arrivando sino al medioevo e all’età post-medievale – ha spiegato l'archeologo Domingo Dettori – e il bene culturale è in generale un attrattore fortissimo per cui mettere questa offerta in rete, fare in modo che Coros e Anglona lavorino insieme per una fruizione del territorio uniforme e in coordinamento tra tutti gli enti, pubblici e privati cittadini deve essere l’obiettivo del Gal».

Dopo una mattinata di escursioni fra la foresta pietrificata di Carrucana e la cascata di Triulintas, il museo agropastorale e il museo diocesano, le chiese di San Pantaleo e di San Leonardo la giornata ha vissuto il suo clou nel corso di una interessante tavola rotonda moderata dal direttore del Gal Anglona, Simone Campus, che ha coinvolto alcuni dei principali attori legati alla realizzazione e organizzazione di festival in Sardegna e alle possibili ricadute sul territorio collegate all'organizzazione di iniziative di questo tipo fra cui Luca Zoccheddu, Enzo Favata, Enrico Lobino, Maria Grazia Manca, Domingo Dettori, Silvia Sarta e il sindaco di Martis Tiziano Lasia, padrone di casa. Ad accompagnare la serata la musica e le parole del cantautore nulvese Pasquale Demis Posadinu. «Occorre creare le condizioni per la realizzazione di un festival che parta dal basso – sostengono gli organizzatori – e bisogna animare il territorio in modo che tutti i soggetti si sentano coinvolti e partecipino attivamente. Lo scopo di questa data zero era coinvolgere figure provenienti da vari ambiti per discutere insieme di possibilità, idee e proposte. Non esiste infatti un format predefinito su cui operare, serve invece costruire insieme un modello applicabile e sostenibile partendo dalla comunità per arrivare alle figure più specifiche. Ognuno deve fare la sua parte, facendo bene quello che sa fare».

Mauro Tedde



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