Sassari, pestato nel garage: in due davanti al gip
Nei prossimi giorni gli interrogatori in carcere degli arrestati. Caccia al terzo uomo
05 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Compariranno i prossimi giorni davanti al giudice delle indagini preliminari Carmela Rita Serra, Pietro e Antonello Pinna, di 56 e 58 anni, arrestati i giorni scorsi dagli agenti della sezione reati contro la persona della squadra mobile di Sassari con l’accusa di aver prelevato dalla sua abitazione, trasferito in un garage e poi minacciato e torturato, un 40enne sassarese colpendolo alla testa con una tenaglia e un martello nell’intento di costringerlo a raccontare la verità su un furto. Secondo le accuse del sostituto procuratore Mario Leo Pietro Pinna, in particolare deve rispondere dell’accusa di sequestro di persona, minacce aggravate, estorsione e altro. Mentre ad Antonello Pinna sono state contestate le minacce aggravate nei confronti di Maurizio Abozzi, la vittima dell’aggressione.
Una volta tornato libero il 40enne era stato accompagnato dalla sua convivente al pronto soccorso dove aveva potuto ricevere le cure dei medici. E successivamente la donna, il 19 dicembre, aveva presentato denuncia alla polizia. Le indagini su quanto accaduto sono ancora in piena evoluzione, anche perché all’appello mancherebbe ancora una terza persona.
Secondo quanto riferito dalla convivente Abozzi sarebbe stato rinchiuso a forza in un magazzino, trattenuto a lungo, legato a una sedia. Qui tre persone lo avrebbero minacciato e picchiato, colpendolo alla testa anche con una tenaglia e un martello. Abozzi poi era finito in carcere e qui sarebbe stato minacciato da Antonello Pinna durante l’ora d’aria.
Una volta tornato libero il 40enne era stato accompagnato dalla sua convivente al pronto soccorso dove aveva potuto ricevere le cure dei medici. E successivamente la donna, il 19 dicembre, aveva presentato denuncia alla polizia. Le indagini su quanto accaduto sono ancora in piena evoluzione, anche perché all’appello mancherebbe ancora una terza persona.
Secondo quanto riferito dalla convivente Abozzi sarebbe stato rinchiuso a forza in un magazzino, trattenuto a lungo, legato a una sedia. Qui tre persone lo avrebbero minacciato e picchiato, colpendolo alla testa anche con una tenaglia e un martello. Abozzi poi era finito in carcere e qui sarebbe stato minacciato da Antonello Pinna durante l’ora d’aria.