La Nuova Sardegna

OZIERI. «Un Piano di sviluppo locale che tradisce le aspettative, e che a fronte della promessa di creare una destinazione turistica per i territori del Logudoro e del Goceano mette in realtà in campo cinquanta opere pubbliche che sono espressione del campanilismo di ciascun comune». È il giudizio del responsabile della rete informale di imprese turistiche Rural Heritage - Tour and Food in Logudoro Titino Bacciu sul Piano di sviluppo locale “Logo’s Cuore dell’Isola. Nei progetti finali, dice Bacciu, è scomparsa la mission della creazione di progetti unitari di ispirazione turistica per promuovere lo sviluppo e contrastare lo spopolamento. «Potevate chiamarlo piano per l’edilizia e nessuno avrebbe avuto niente da ridire – dice Bacciu –; ma è possibile che ancora non vi rendiate conto che i fondi che avete a disposizione, e sono tanti, sono molto più utili se investiti in modo unitario sull’obiettivo che si vuole perseguire? La valorizzazione del territorio non passa attraverso due secchi di cemento messi qua e là ma attraverso forti azioni di marketing, da chi prende la valigetta delle sue proposte, sa parlare le lingue e va nei mercati, e offre il nostro territorio come prodotto turistico». In realtà nel Psl un progetto di marketing turistico c’è, ed è uno dei progetti di sistema, ma secondo Bacciu nel piano manca «la formazione di reti di cooperazione tra le imprese locali» che a suo dire non sono state coinvolte. «Pagheremo due impiegati che se ne staranno in un ufficio a costruire per l’ennesima volta un sito e un info-point o saranno persone che hanno la passione per il turismo batteranno tutte le strade per far conoscere al mondo la nostra zona?» si chiede Bacciu. «Aspetteremo il 2022 – conclude – per conoscere se questa montagna di soldi a disposizione saranno stati capaci di rendere il territorio del Logudoro-Goceano una destinazione turistica appetibile. (b.m.)