La Nuova Sardegna

Sassari

«Servono aree sicure e aiuti ai piccoli esercizi»

«Servono aree sicure e aiuti ai piccoli esercizi»

Il Pd porta in aula il piano di Confcommercio. Pinna: «Non si inizia dal traffico a progettare il futuro»

26 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Rigenerazione urbana, nuovi progetti di mobilità pedonali, distretti Covid free. Parole d’ordine per la rinascita del centro storico messe in fila in un dettagliato progetto di rinascita proposto dalle associazioni di categoria rappresentanti il commercio cittadino e dai Centri Commerciali Naturali di Sassari, che è pronto ad arrivare nell’aula del consiglio comunale dentro una corposa mozione con primo firmatario Fabio Pinna e sottoscritta da tutto il gruppo del Pd.

Il cuore è il progetto “Distretti Covid Free” messo insieme dalla Confcommercio e già presentato al tavolo delle attività produttive: «L’unico modo per essere dalla parte del commercio di vicinato – spiega Fabio Pinna – che non ha la capacità di resistenza della grande distribuzione, e che l’amministrazione comunale ha il dovere di sostenere con ogni mezzo».

Il problema è che al momento non sono state adottate da parte della Regione misure economiche a fondo perduto a sostegno delle micro, piccole e medie imprese, mentre quella prevista dal Decreto Rilancio del Governo Nazionale avrà effetti solo nelle prossime settimane, lasciando così oggi esclusivamente agli imprenditori l’onere di fornirsi di DPI, sanificare i locali, nonché organizzare il proprio lavoro facendo anche attenzione ad evitare il rischio di assembramento o mancato rispetto delle distanze sociali anche nelle aree pubbliche antistanti i propri locali. «Questo grava – recita la mozione – sulle spalle di commercianti e piccoli operatori economici stremati dal lungo lockdown, le cui conseguenze negative sotto il profilo economico e sociale si stanno cominciando a contabilizzare».

La soluzione è «varare piani operativi di sicurezza con i quali facilitare l’esercizio del commercio di vicinato e delle attività culturali e ricreative, garantendo il graduale ritorno alla normalità e riattivando in sicurezza la rete delle relazioni sociali della nostra comunità». Questo si può fare: «Delimitando aree omogenee della città nelle quali sia maggiormente necessario fare una valutazione del potenziale rischio di diffusione del contagio. Definendo un diffuso sistema di operatori, formati e gestiti in ipotesi dalla protezione civile, da utilizzare lungo strade, piazze e slarghi di queste aree che siano anche di supporto ai piccoli commercianti nel fare rispettare le regole in prossimità delle proprie attività commerciali». E ancora: «Fornire le attività commerciali comprese in queste aree sensibili di Dpi minimi, termometri digitali e gel Igienizzante». Nel centro città in particolare poi: «fare interventi che migliorino la qualità spaziale delle strade, eliminare tutti i parcheggi di superficie vietando la sosta permanente di auto private, comprese quelle di residenti e commercianti, istituire aree pedonali temporanee”, in ipotesi in orari serali e notturni, al fine di rendere meglio fruibili gli spazi aperti ad uso pubblico non compresi nelle concessioni ed autorizzazioni rilasciate ai singoli esercenti». (g.bua)



In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative