La Nuova Sardegna

Sassari

Gli stagionali di Forestas fermi da quasi un anno

di Elena Corveddu
Gli stagionali di Forestas fermi da quasi un anno

Assunzioni bloccate da ottobre nonostante una risoluzione della Regione  «Per molte famiglie questi contratti trimestrali sono l’unica fonte di reddito»

30 maggio 2020
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BONO. Quasi un anno di fermo per i lavoratori stagionali Forestas dei Comuni di Bono, Bottidda, Alà dei Sardi e Monti. A portare il problema al tavolo regionale degli assessorati al Lavoro, ambiente e affari generali è Michele Solinas, consigliere comunale di Bono. «Il blocco delle assunzioni degli operai trimestrali, che si protrae ormai dal primo ottobre 2019, sta mettendo a dura prova la serenità sociale dei paesi in questione – ha detto Solinas –. Basti pensare che nel solo cantiere di Bono nell’arco di un anno sono stati impegnati circa settanta lavoratori».

La prospettiva occupazionale per gli abitanti dei territorio interessati risale agli anni Sessanta quando i Comuni interessati avevano ceduto i propri terreni al demanio forestale. «Nonostante la risoluzione approvata a dicembre 2019 dalle Commissioni presiedute dai consiglieri Alfonso Marras (Riformatori) e Giuseppe Talanas (FI) – ha ricordato il consigliere comunale – che impegnava l’Agenzia Forestas ad adottare nel minor tempo possibile tutti gli strumenti per la risoluzione del problema, nulla è cambiato».

Per tanti lavoratori l’occupazione trimestrale presso i cantieri forestali rappresentava spesso l’unica fonte di reddito. Inoltre crea un piccolo indotto economico per le piccole comunità. Il problema si acuisce nel difficile quadro della crisi epidemiologica del Covid-19 che ha messo a dura prova la tenuta dell’intero sistema socio-economico con effetti irreversibili tra le fasce meno abbienti della popolazione. «L’impossibilità di procedere con questo tipo di assunzioni – ha infine spiegato Solinas nella sua nota alla Regione – mette ancora più a dura prova la salvaguardia del nostro patrimonio boschivo. Con l’avvicinarsi della stagione estiva gli operai trimestrali venivano impiegati in una serie di attività di prevenzione e contrasto degli incendi a protezione dell’immenso patrimonio naturalistico. Oltre a numerosi operai generici, i cantieri trimestrali hanno da sempre consentito il reclutamento di numerose professionalità come falegnami, meccanici e muratori che hanno contribuito in maniera considerevole alla realizzazione di numerose opere rendendo il territorio fruibile visitatori. Auspico infine che vengano recuperate tutte le mensilità pregresse reclutando il maggior numero di personale, considerato il particolare momento storico e vista l’esigenza di tutela e salvaguardia del territorio».



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