La Nuova Sardegna

Sassari

Campus: boom di contagi se continua sarà lockdown

di Giovanni Bua
Campus: boom di contagi se continua sarà lockdown

Il sindaco: «236 i positivi in città, il doppio di aprile, il triplo del mese scorso» «Ora risposte forti, e tutti devono usare la mascherina e denunciare chi non lo fa» 

22 ottobre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Numeri impressionanti, situazione critica, provvedimenti insufficienti, comportamenti inadeguati. Toglie il silenziatore il sindaco Nanni Campus, e spara una raffica di numeri a tutto volume. «Perché, se per ottenere attenzione e rispetto delle regole serve creare allarme, ben venga l’allarme. Siamo a un punto di non ritorno. O riusciamo a invertire la rotta, o un nuovo, drammatico lockdown sarà inevitabile». Parole con allegata una sfilza di dati che le rendono macigni: «Ieri – elenca il sindaco – su 740 tamponi, 101 positivi di cui 78 a Sassari. In città ci sono in totale 236 positivi, 213 in isolamento domiciliare, tra cui i 68 del Pagi, e 23 ricoverati».

Una progressione inarrestabile: «Un dato su tutti – sottolinea il sindaco – il 21 agosto su 348 tamponi, 27 positivi, di cui 1 a Sassari. Rispetto a un mese fa i numeri sono triplicati». Come aprile dunque? «In termini assoluti anche peggio – spiega Campus – ai primi di aprile, pur con meno tamponi, c’erano in città tra i 136 e i 138 positivi, a fine aprile erano 90». Una valanga che si ingrossa, e che rischia di travolgere la fragile sanità cittadina. «Siamo un hub, punto di riferimento per tutta la provincia – spiega Campus – e una progressione del genere è semplicemente insostenibile. Ammesso che due terzi dei nuovi positivi siano asintomatici, rimanendo comunque potenziali vettori del virus, la pressione dei bisognosi di cure sull’unico ospedale cittadino è destinata ad arrivare al tetto. Esiste un limite al numero di letti che possiamo aggiungere, al personale che, con grave ritardo, possiamo reperire. Veramente questa è la strada che vogliamo percorrere?».

Lockdown all’orizzonte dunque: «È chiaro – spiega Campus – che le misure fin qui intraprese sono insufficienti. In alcuni casi sbagliate. Penso al trasporto pubblico, si decide la capienza dell’80 per cento perché non ci sono abbastanza autobus per i pendolari, come quando si diceva che non tutti dovevamo usare le mascherine perché non ce ne erano abbastanza. È altrettanto chiaro che il lockdown sarebbe una sciagura per la nostra economia. Se però la tendenza continuerà, e non vedo nessun motivo per cui allo stato attuale dovrebbe rallentare, il lockdown sarà l’unica strada. E se, di fronte a numeri in peggioramento, il governo o la Regione dovessero essere troppo lenti, interverremo in prima persona, con l’aggravante che, come Comune non possiamo offrire nessun ristoro economico alle attività danneggiate». Una strada inevitabile: «No – tuona il sindaco –. Ci sono falle evidenti, che sfuggono al nostro controllo. Ma noi abbiamo già un’arma decisiva per combattere il virus. La mascherina. Un uso corretto, continuo, della mascherina, del distanziamento, delle precauzioni, è decisiva. Io chiedo alla comunità un patto di autodifesa. Per aiutare se stessi e gli altri. Come se fossimo una famiglia. Se vediamo qualcuno senza mascherina denunciamolo, se vediamo un bar strapieno, una palestra che non rispetta i protocolli, un circolo che fa finta di essere chiuso e invece dietro le porte fa festa, giriamo i tacchi e andiamocene». La polizia locale sta facendo centinaia di controlli, e l’altro ieri il Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocato dalla prefetta Maria Luisa D'Alessandro, ha deciso una stretta contro chi non indossa la mascherina, non rispetta il distanziamento sociale e crea assembramenti. «Ma non potrà mai bastare – chiude Campus – serve una responsabilità comune, condivisa, convinta. Per evitare che questo virus si prenda la nostra vita, travolga la nostra economia, metta in ginocchio la nostra città».

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative