La Nuova Sardegna

Sassari

L’Emporio della Solidarietà vuole crescere

L’Emporio della Solidarietà vuole crescere

Il direttore Mulas: «Momento molto difficile, sempre più famiglie ci stanno chiedendo aiuto»

28 ottobre 2020
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wSASSARI. L'Emporio della Solidarietà della parrocchia di San Paolo diventa grande: si costituisce come associazione di promozione sociale (Aps) e si prepara ad acquisire una dimensione cittadina. La struttura di via Besta è la prima ad aver sperimentato in Sardegna la formula del negozio solidale che offre la spesa gratuita ai cittadini in situazione di disagio attraverso un sistema di crediti.

L'Emporio è supportato grazie al Registro dei donatori che consente di poter rifornire la struttura e tenere alta l'attenzione sul disagio. I donatori sono informati in tempo reale sulle necessità del market così che ognuno sia in grado di contribuire nel modo più efficace. Questo sistema assicura il rifornimento continuo dell'Emporio e la presenza di tutti i prodotti negli scaffali insieme al pane e alla frutta fresca. Negli anni sono state anche avviate delle piccole forme di promozione del lavoro, con tutte le tutele legali, coinvolgendo gli utenti in servizi di giardinaggio e manutenzione delle strutture parrocchiali. Negli ultimi anni l'Emporio ha anche gestito il Centro comunale per il riuso e offerto un servizio di pagamento delle bollette domestiche. Dopo sei anni di attività, anche per far fronte all'aumento del bisogno a causa dell'epidemia di Covid-19, è arrivato il momento di fare il passo successivo: diventare un'associazione autonoma in grado di aprire, nel futuro, nuovi empori in città.

Domenica scorsa si è svolta a San Paolo l'assemblea costitutiva dell'associazione di promozione sociale: «A causa del Coronavirus è aumentato il numero delle famiglie che chiede aiuto ma anche quello dei donatori - spiega il direttore dell'Emporio, Mattia Mulas - e questo è un dato che dimostra come Sassari sia una città solidale». Con la nascita dell'Aps l'emporio della solidarietà si è dato un nome: Braccia tese. «In questa scelta abbiamo coinvolto tutti i nostri sostenitori - racconta Mattia Mulas - e attraverso un sondaggio su Facebook la maggioranza si è espressa così».Negli ultimi mesi è salito il numero degli utenti dell'Emporio: dall'avvio della Pandemia vengono effettuate circa 90 spese al mese. Ogni utente in media la fa per due volte, utilizzando crediti del valore di circa 25,00 euro per visita all'Emporio. È interessante il dato delle donazioni: negli ultimi cinque anni sono stati consegnati all'Emporio prodotti per un valore di 65mila euro. «Sentiamo di essere circondati da una grande famiglia - conclude Mulas - che si mette a disposizione ogni volte che c'è bisogno. Tutti i contributi in denaro vengano utilizzati per le spese vive: il lavoro svolto qui è esclusivamente su base volontaria».

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