La Nuova Sardegna

Sassari

La San Paolo ferma gli allenamenti

La San Paolo ferma gli allenamenti

Critiche alla Figc: «Le sue indicazioni in contrasto con le norme anti Covid»

01 novembre 2020
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SASSARI. Niente partite ma stop anche agli allenamenti «perché c’è estrema confusione sulle direttive da seguire per le attività sportive e non vogliamo esporre i nostri atleti al contagio da coronavirus». Il gruppo sportivo calcistico San Paolo, 400 tesserati, si ferma e critica senza mezzi termini la Figc , che con delibera del Comitato regionale della Sardegna, ha consentito «lo svolgimento di allenamenti all’aperto e in forma individuale, autorizzando così le società sportive a proseguire l’attività per quanto limitata a quel tipo di allenamento». Ma siccome quella sceltà è in contrasto con l’ultimo Dpcm, allora se si vuole combattere l’epidemia, occorre, come ha detto il governo, sospendere completamente.

La “San Paolo” indica i motivi che hanno portato alla decisione. «La situazione determinata dall’epidemia per corona virus in Sardegna è sempre più grave e ha riguardato in particolare Sassari e il suo territorio dove gli aumenti sono di livello esponenziale, con grave compromissione della risposta sanitaria». E «L’indicazione della Federazione appare nettamente in contrasto con la circolare del Gabinetto del Ministro dell’Interno del 28 ottobre indirizzata ai prefetti per il controllo e la repressione degli obblighi e divieti disposti dal citato DPCM, ha così stabilito con riferimento alle attività sportive: “Per quanto riguarda gli sport di contatto, individuali e di squadra, potranno tenersi solo le manifestazioni, al chiuso o all’aperto, di interesse nazionale e senza presenza di pubblico. Inoltre, sempre per tali attività sportive vengono sospese non solo le gare e le competizioni, ma anche tutte le altre attività connesse, praticate a livello dilettantistico di base, le scuole e le attività di allenamento svolte in forma individuale».

Secondo la società sportiva, poi «l’indicazione della Federazione appare in contrasto anche con la previsione di ristori economici previsti a favore delle società sportive proprio per la sospensione delle attività». E infine, facendo anche riferimento alla chiusura delle scuole superiori che stanno effettuando formazione a distanza al 75 %, considerato che l’allenamento svolto in forma individuale, senza mascherine da parte degli atleti impegnati nelle attività fisiche, espone ragazzi e bambini a rischio di contagio, ossia a quello stesso rischio che si sta cercando di eliminare con la chiusura delle scuole».

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