La Nuova Sardegna

Sassari

Incendiari incontrastati nel mirino un avvocato

di Gavino Masia
Incendiari incontrastati nel mirino un avvocato

Porto Torres, distrutta l’auto della professionista parcheggiata sotto casa Dopo le bombe carta e le fiamme appiccate allo stadio, la gente chiede controlli

02 novembre 2020
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PORTO TORRES. Dopo le bombe carta lanciate contro tre auto parcheggiate nel quartiere di Monte Agellu, due nuovi segnali inquietanti: le fiamme appiccate negli impianti sportivi di viale delle Vigne (un container per le attrezzature e un trattorino per le manutenzioni). E infine un’altra auto, la notte scorsa (che si aggiunge a quella di qualche giorno fa). L’azione degli incendiari e dei vandali appare incontrastabile in città.

É un bollettino di guerra quello che segna la città nel difficile periodo di emergenza sanitaria. L’impianto di videosorveglianza nelle strutture sportive è un optional da sempre e i controlli nel perimetro cittadino, soprattutto nelle ore notturne, sono demandate solo ai carabinieri che evidentemente non riescono a coprire il vasto territorio. Nella notte tra sabato e domenica gli incendiari delle auto sono tornati in azione in via Pertini (quartiere residenziale C1-2), con le fiamme che hanno ridotto in cenere una Jeep Longitude di proprietà di una donna (un avvocato che ha subito altri attentati in precedenza). L’auto era parcheggiata vicino alla sua abitazione, posizione che non ha però scoraggiato gli attentatori. Le fiamme hanno praticamente distrutto la Jeep. L’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento turritano è stato indispensabile per spegnere il fuoco ma i danni sono rilevanti.

Solo qualche giorno prima era stata incendiata la Fiat Multipla di un militare della Brigata Sassari, e le fiamme si erano spostate anche nella parte posteriore della Ford Fusion parcheggiata poco più avanti.

«A distanza di qualche mese ci dobbiamo ancora preoccupare dei vandali che escono nelle ore notturne per incendiare le auto – lamenta una residente – e questo fatto non è più tollerabile in una società civile: servono controlli maggiori a tutti i livelli. La città ha bisogno di sicurezza, la storia degli attentati incendiari non è mai stata risolta e si ripropone purtroppo in questi giorni. Servono maggiori controlli, e le telecamere ci sono o sono solo un annuncio?».

Tra i problemi, una banda di ragazzini - come segnalato dagli agenti di polizia locale - che sabato pomeriggio hanno incendiato il container utilizzato dalla Turris 2010 e poco più tardi il trattorino utilizzato per rullare l’erba dello stadio comunale. Il container, oramai inservibile, si trova nel campo numero 2 ed era usato da Fabio Chessa (ex capitano della Torres) come deposito attrezzi per i bambini della scuola calcio. Il trattorino dello stadio era di di proprietà della Multiservizi. «Mi chiedo il senso di questi gesti – ha scritto su facebook il dirigente del Porto Torres, Pietro Saiglia –, il trattorino era della comunità e pagato con soldi di tutti. Non ho parole».

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