La Nuova Sardegna

Sassari

La palestra che nessuno vuole

di Giovanni Bua
La palestra che nessuno vuole

Deserto l’avviso per lo spazio da ristrutturare a Sacro Cuore, il Comune lo ripubblica modificato

18 maggio 2021
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SASSARI. I campioni di boxe, lotta e judo saranno pure senza casa, ma di andare nella ex palestra della scuola media di piazza Sacro Cuore non ne vogliono sentire. Troppo onerose le richieste del Comune, troppo breve la durata proposta per la concessione, a fronte di lavori di ristrutturazione importanti che lo spazio, abbandonato da anni e preda dei vandali, necessita.

E così l’avviso pubblicato da Palazzo Ducale è andato, come prevedibile, deserto. Con il Comune che però non si perde d’animo e rilancia. E la giunta che delibera di «ridefinire alcune condizioni dell’avviso al fine di consentire una più ampia partecipazione di soggetti interessati», considerata «la peculiare situazione di degrado causata dai frequenti atti di vandalismo rivolti all’immobile in argomento conseguente al protratto stato di abbandono» e il «primario interesse pubblico alla riqualificazione della palestra del Sacro Cuore», dando mandato al settore di predisporre un nuovo avviso. Ridefinizione che allunga il periodo di concessione dello spazio a 8 anni (per il nuovo regolamento il massimo è 10) e dispone l’esenzione dal pagamento di tariffe da corrispondere al Comune per tutta la durata della concessione.

Un passo avanti, che però difficilmente sortirà effetti. Da una parte infatti la situazione di boxe, lotta, judo è drammatica. Discipline antiche praticate in città da atleti che da mesi sono costretti ad allenarsi in campagne, cortili, angoli di palestre di altre discipline, prestati da amici e poi da lì a saltare sopra ring e tatami per combattere, spesso vincendo, per titoli italiani, europei, qualificazioni olimpiche. Supportati da società che da mesi vivono d’aria, ma che non mollano un colpo.

Dall’altra però la ex palestra della scuola media di piazza Sacro Cuore non è giudicata appetibile, se non con concessioni maxi lunghe. Lo spazio infatti non è più utilizzato da tempo, e le porte murate non hanno rallentato il degrado e gli atti di vandalismo. Abbastanza da convincere la dirigente scolastica a rendere il locale al Comune. Che ha pensato di affidarla in concessione, seguendo lo schema usato per il “Vanni Sanna” e i campi del Latte Dolce (peraltro di recente normato nel nuovo regolamento) con una importante riduzione del canone (90%) e tempi lunghi, in cambio di lavori di manutenzione. Il tutto con la formula del global service. Chi entra insomma rimette a nuovo lo spazio e si carica tutti gli onori e gli oneri di conduzione e gestione dell’impianto.

Sulla portata dei lavori però le valutazioni sono diverse. Per Palazzo Ducale basterebbero 50mila euro, per le società ne servirebbero quasi 100mila. Cifre irreali, soprattutto se non sono ammortizzabili sul lunghissimo periodo. Anche perché lo spazio di Sacro Cuore è comunque una palestra scolastica, che prima o poi alla scuola dovrà tornare.

Insomma, la soluzione non sembra dietro l’angolo. Con lotta, judo e boxe che chiedono al Comune, se ha intenzione di concedere lo spazio per tempi medio-brevi, di farsi carico lui stesso dei lavori di ristrutturazione. E nel mentre provano a rientrare nella storica palestra di lotta del PalaSerradimigni, “staccata” dal palazzetto dai lavori in corso, con possibilità di accesso autonomo da via Nenni. Richiesta che il Comune avrebbe già bollato come irricevibile.

Risultato: per ora i campioni resteranno senza casa. E la palestra di piazza Sacro Cuore resterà, con grande probabilità, inutilizzata e preda dei vandali.

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