La Nuova Sardegna

Sassari

Speranza Ponti, in aula il racconto delle amiche: «Qualcosa la turbava»

Speranza Ponti, in aula il racconto delle amiche: «Qualcosa la turbava»

SASSARI. Era un persona buona e mite Speranza Ponti e chi le viveva accanto ad Alghero si era reso conto che il periodo precedente la sua scomparsa, a dicembre del 2019, qualcosa la turbava. Lo hanno...

05 ottobre 2021
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SASSARI. Era un persona buona e mite Speranza Ponti e chi le viveva accanto ad Alghero si era reso conto che il periodo precedente la sua scomparsa, a dicembre del 2019, qualcosa la turbava.

Lo hanno raccontato ieri mattina ai giudici della corte d’assise presieduta da Massimo Zaniboni (a latere Valentina Nuvoli) due amiche della cinquantenne di Uri trovata senza vita a fine gennaio dello scorso anno in un campo alla periferia della città catalana. Unico imputato, con l’accusa di omicidio e soppressione di cadavere, è il fidanzato Massimiliano Farci, 54 anni, originario di Assemini, rinchiuso nel carcere di Bancali dal 31 gennaio del 2020, quando indicò ai carabinieri il punto in cui - quasi due mesi prima - aveva nascosto il corpo senza vita di Speranza, coprendolo con dei tubi di alluminio. «Non l’ho uccisa - disse - l’ho trovata impiccata e ho portato il suo corpo in luogo che amava». Ieri mattina l’uomo, difeso dall’avvocato Daniele Solinas, ha ascoltato in silenzio il racconto di una ex dipendente della pizzeria in cui lui e Speranza lavoravano insieme e di una commerciante che aveva l’attività a pochi passi dal suo locale in via XX Settembre.

«Un giorno Speranza entrò nel mio negozio - ha detto la commerciante ai giudici - si sedette e rimase qualche minuto in silenzio a guardarmi con le lacrime agli occhi, ma non riuscì a farmi dire cosa la turbasse. In un’occasione provai a chiederle cosa non andasse in pizzeria - ha aggiunto la donna - ma lei si mostrò spaventata e con lo sguardo mi indicò il fidanzato». Nel processo si sono costituiti parte civile con l’avvocato Stefano Carboni i genitori di Speranza e la sorella della vittima Natascia. Mentre Manlio Prainito, l’ex marito genovese da cui la 49enne di Uri si era separata tre anni fa prima di trasferirsi ad Alghero, è rappresentato dall’avvocato Edoardo Morette. (l.f.)

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