La Nuova Sardegna

Sassari

Divina Provvidenza lavoratori ancora senza stipendio

di Paoletta Farina
Divina Provvidenza lavoratori ancora senza stipendio

Situazione sempre difficile, la Regione non stanzia i fondi Prorogato per sei mesi l’incarico al commissario Ortu

07 ottobre 2021
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SASSARI. Proroga di sei mesi nell’incarico per il commissario della Casa Divina Provvidenza, Pino Ortu, e dipendenti che continuano a non ricevere gli stipendi finora maturati e alla disperazione. Resta grave la situazione alla casa di riposo di piazza Sant’Agostino che continua a trovarsi in crisi di liquidità e non può pagare il personale eccettuato quello che attraverso il pignoramento delle rette sta ottenendo regolarmente le spettanze. E dall’istituto e dal sindacato Csa arriva la richiesta alla Regione di una rapida assegnazione di fondi: non c’è più tempo per aspettare.

Non potevano certo essere sufficienti a Ortu, nominato dalla Regione a giugno in seguito allo scioglimento con decreto del consiglio di amministrazione della Fondazione degli ex “Cronici”, i tre mesi di lavoro spesi per avviare verso il risanamento la casa di riposo di piazza Sant’Agostino e così il suo incarico è stato rinnovato con delibera del 24 settembre scorso.

Lo stato economico della “Divina Provvidenza” che si è trovato a gestire il commissario è più complesso delle previsioni ed è contenuto nella relazione che a conclusione del primo mandato di novanta giorni Pino Ortu ha inviato alla Regione. Il punto fondamentale è che per salvare dalla chiusura l’istituto per anziani, fondato oltre cento anni fa da padre Manzella, occorre un’iniezione di risorse economiche che la Regione dovrà mettere in campo al più presto.

«È un vero dramma quello che stanno vivendo i lavoratori – afferma Giovanni Piras, segretario del Csa –. Da novembre scorso non vedono un euro e molti si trovano nelle condizioni di non poter nemmeno raggiungere la sede di lavoro perché non hanno un soldo per la benzina. Non solo. Altri si sono licenziati o si sono messi in aspettativa per cercare un impiego altrove perché non potevano più aspettare uno stipendio che non arriva mai».

Secondo Piras è necessario perciò recuperare sin da subito tutte le voci di introito della casa attraverso la regolarizzazione dei contributi: «Ci sono centomila euro in giacenza all’Ats per le quote di assistenza erogate nella casa protetta della “Divina Provvidenza” che non possono essere incassati perché i contributi ai lavoratori non sono stati versati regolarmente. Come sindacato abbiamo perciò proposto al commissario di richiedere al giudice un concordato cosiddetto minore per sbloccare la situazione di stallo dei conti». Il segretario Csa punta poi il dito sull’organizzazione interna del lavoro: turni, straordinari e notturno «L’Ispettorato del lavoro ha già accertato per la gestione dei precedenti cda il non rispetto del contratto di lavoro e delle retribuzioni e bisogna correggere immediatamente queste mancanze».

«Comprendiamo che il commissario Ortu si sia trovato davanti a un lavoro immane, ma ora è davvero urgente una svolta», conclude Piras.

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