La Nuova Sardegna

Sassari

Una casa comunale per i padri separati

Una casa comunale per i padri separati

La chiede un odg firmato da Sassari Civica: «Sono i nuovi poveri, gli serve aiuto»

26 ottobre 2021
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SASSARI. I nuovi poveri? Spesso sono padri separati. Che, dopo aver visto cadere in pezzi la loro famiglia, nella maggior parte dei casi sono quelli che devono abbandonare la casa coniugale e garantire un assegno di mantenimento. E, anche se in possesso di un reddito, difficilmente arrivano alla seconda settimana del mese, finendo spesso per doversi mettere in fila nelle mense cittadine. Alle loro difficoltà è dedicato un ordine del giorno, presentato da Sassari Civica ma firmato anche da altri consiglieri, dedicato alla necessità di trovare una casa a Sassari per padri separati in difficoltà economiche. «Molti matrimoni vanno in frantumi e Sassari è una delle città col numero maggiore di cause aperte - si legge nell'ordine del giorno di Sassari Civica -. Ed è necessario un dibattito sui genitori separati che hanno bisogno, anche transitorio, di un'abitazione. Nella consapevolezza che non appare dignitoso che un padre possa incontrare i figli al bar o in un giardino pubblico. Non tutti i padri inoltre possono contare sul soccorso economico e logistico dei parenti stretti. Si rende quindi indifferibile il reperimento o la realizzazione di alloggi di permanenza transitoria che accolgano padri in difficoltà residenti nel territorio di Sassari. Si sollecita quindi il sindaco ad avviare tutte le procedure per il reperimento di alloggi, anche di natura temporanea».

Un tema non nuovo, che già era arrivato sui banchi del consiglio comunale nella passata consiliatura. Con il progetto “Casa 19 Marzo”, che doveva essere realizzata in due appartamenti di proprietà di Palazzo Ducale, in via Monte Grappa, dove l’assessorato Politiche della casa guidato allora da Ottavio Sanna, intendeva realizzare una struttura di co-housing con sette camere doppie, due cucine e due zone soggiorno per la convivenza degli ospiti. A disposizione c’era anche un finanziamento regionale di 150mila euro, di cui però si sono perse le tracce insieme al progetto mai decollato. «Abbiamo intenzione – sottolinea il capogruppo di Sassari Civica, Massimo Rizzu – di riportare questo importante tema in consiglio comunale, in modo da trovare una soluzione una volta per tutte».

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