La Nuova Sardegna

Sassari

La battaglia dei sindaci: «Sos ospedali e personale»

di Barbara Mastino
La battaglia dei sindaci: «Sos ospedali e personale»

Ieri la conferenza territoriale socio sanitaria degli amministratori del Sassarese  «Pretendiamo di essere ascoltati nella riorganizzazione della rete regionale»  

17 dicembre 2021
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NUGHEDU SAN NICOLÒ. L’assenza dei rappresentanti politici – sebbene giustificata da impegni in consiglio, commissione Sanità e giunta – è stata il leit motiv della riunione della conferenza territoriale socio sanitaria dei sindaci della provincia di Sassari riunitasi ieri mattina a Nughedu San Nicolò: un “passaggio in periferia” fortemente voluto dal presidente Gianfranco Soletta, sindaco di Thiesi, per ribadire quanto sia importante partire dai territori per riorganizzare la rete sanitaria regionale. Territori che, come ha ribadito proprio Soletta e come emerso anche in altri successivi interventi, hanno necessità e anzi pretendono di essere ascoltati «anche sancendo per legge – ha spiegato il primo cittadino di Thiesi – il ruolo non solo consultivo delle conferenze e in generale degli enti locali». Una posizione che ha caratterizzato anche l’intervento del presidente regionale Anci Emiliano Deiana che ha parlato di una «riforma della sanità regionale nella quale un residente di Nughedu deve valere, perché vale, come un residente di Cagliari».

«Sino a che la sanità sarà oggetto della contesa politica – ha aggiunto Deiana in una posizione condivisa da tutti gli intervenuti – non se ne uscirà, perché le istanze condivise non cambiano con il mutare delle giunte regionali e comunali. E infatti le carenze nei servizi non cambiano con i cambi di bandiera». Così come non cambiano, come sottolineato dai rappresentanti della Cgil Toto Terrosu e della Cisl Antonio Monni, le croniche carenze di personale.

All’annuncio di Ats dei nuovi assetti della riforma e dell’aggiunta di ore specialistiche ambulatoriali, la domanda dei sindacati è stata univoca: «Da dove reperiamo questo personale? Quando si avranno i concorsi, i rinnovi, le stabilizzazioni di personale medico, infermieristico e Oss?». I rappresentanti sindacali hanno invocato miglioramenti nel regime dell’incremento del personale che durante la pandemia ha prodotto storture che andranno sanate. La seduta ha visto anche gli interventi dei sindaci di altri comuni sedi di ospedale, come Marco Murgia per Ozieri e Antonio Sau per Ittiri, che ha espresso dubbi sui nuovi assetti delle case delle salute e degli ospedali di comunità. Su questo punto il direttore Assl Marco Guido ha spiegato la differenza tra i vari assetti ribadendo che «la presenza di un ospedale di comunità non è assolutamente un depauperamento di un presidio già esistente ma un servizio in più». Perché per ospedale di comunità si intende un sistema ospedaliero che è il trait d’union tra presidio e famiglia, ovvero un tassello importante nell’assistenza post ospedaliera. È un sistema che consente di garantire assistenza ai pazienti di patologie croniche o per riabilitazioni funzionali dopo traumi che, come ha detto il direttore Guido, «sarebbero altrimenti in carico alle famiglie, con tutte le spese che ciò comporta e che non potrebbero essere tutte messe in carico al sistema sanitario regionale». La riunione di ieri a Nughedu è stata ricca di spunti, emersi anche dagli interventi dei sindaci di Nughedu Michele Carboni, di Santa Maria Coghinas Pietro Carbini e di Ploaghe Carlo Sotgiu, che ha messo l’accento sull’importanza di non dimenticare gli ospedali. Una condizione ribadita anche dal commissario straordinario Flavio Sensi che ha spiegato come la rete ospedaliera, sebbene ultimo tassello della riforma complessiva, sarà elemento fondamentale della riforma stessa perché parte di una rete.

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