La Nuova Sardegna

Sassari

Covid, il pronto soccorso di Sassari al collasso: 50 positivi in un giorno

Luigi Soriga
L'ingresso del pronto soccorso di Sassari
L'ingresso del pronto soccorso di Sassari

L'aspetto più preoccupante è che stanno aumentando i pazienti in gravi condizioni, cioè persone con problemi di saturazione che hanno bisogno di respirazione assistita

22 gennaio 2022
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SASSARI. Lo scenario covid a Sassari sta precipitando. Solo ieri i pazienti positivi arrivati al pronto soccorso sono stati 50, su un totale di oltre 90 accessi. Tempi di attesa, per un codice verde, che rasentano le 11 ore. Condizioni di lavoro del personale al limite, e situazione per i pazienti insostenibile. L'aspetto più preoccupante è che stanno aumentando i positivi in gravi condizioni, cioè persone con problemi di saturazione che hanno bisogno di respirazione assistita. Ancora non ci sono dati a sufficienza per avere una casistica delle varianti Delta e Omicron, per stabilire come incida ciascuna sul quadro clinico dei malati e quale porti all'ospedalizzazione. Resta il fatto che il picco Covid, stando alla pressione sui pronto soccorsi, non sembra ancora superato. L'hub di Sassari, di questo passo, rischia di collassare. Infatti i pazienti ormai arrivano da ogni luogo della Sardegna, non più solo dal nord o da Nuoro, ma anche da Tortolì. Da parte degli altri ospedali, come il Mater Olbia, non c'è supporto, e tutto si riversa sull'Aou di Sassari.

Proprio oggi 22 gennaio dovrebbe aprire l'altro piano Covid del Marino di Alghero, che potenzialmente potrebbe ospitare 50 letti. In questa prima fase ne verranno attivati una trentina, perché resta sempre da mettere in campo il personale e la coperta è corta. In particolare sul fronte degli infermieri, difficilissimi da reclutare. Per quanto riguarda i medici, invece, l'Aou ha attinto da moltissimi reparti, trasferendo su Alghero specialità diverse che poco hanno a che vedere con le malattie infettive. Ma la gestione covid, ormai, sta diventando sempre di più una questione multidisciplinare. In ogni modo, se il trend non dovesse ridimensionarsi, anche i 30 posti dell'Ospedale Marino potrebbero non essere sufficienti per coprire i ricoveri. Anche con le terapie intensive, almeno finché non riaprirà la Ti30 ancora chiusa per lavori di adeguamento funzionale, la situazione è al limite. I 17 posti disponibili tra rianimazione covid agli Infettivi e la Tipo al Palazzo Clemente, sono quasi occupati. La Terapia intensiva covid ad Alghero inoltre non verrà aperta per carenza di organico. Il problema, in questa fase pandemica acuta è organizzativo e di rete: non ha più senso dividere ospedali covid e non covid. Ogni presidio sul territorio ormai dovrebbe contribuire a gestire i positivi.

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